Capgemini, l'AI agentica varrà 450 miliardi di dollari entro il 2028

Se la fiducia negli agenti AI autonomi è scesa dal 43% al 27% in un anno per le preoccupazioni di etica e privacy, si prevede però che entro tre anni gli agenti AI saranno coinvolti nella maggior parte delle attività aziendali

Autore: Redazione ImpresaCity

L’AI agentica sarà in grado di generare un valore economico fino a 450 miliardi di dollari entro il 2028, ma, nonostante la forte spinta, solo il 2% delle aziende ha raggiunto una diffusione su scala completa e la fiducia negli agenti AI sta diminuendo. È quanto emerge da un nuovo report del Capgemini Research Institute, che indica anche che le aziende si stanno redendo conto che gli agenti AI offrono il massimo impatto quando gli esseri umani restano parte attiva del processo. Quasi tre manager su quattro affermano che i benefici della supervisione umana superano i costi, e il 90% considera la partecipazione umana nei processi guidati dall’AI come positiva o comunque neutrale.

La ricerca “Rise of agentic AI”, frutto di interviste a 1.500 manager di 14 Paesi, Italia compresa, rivela che fiducia e supervisione umana sono elementi fondamentali per sprigionare il potenziale dell’AI agentica, mentre il gap tra intenzione e reale preparazione rappresenta oggi uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento del valore stimato. Non solo: l’AI agentica è una delle tecnologie emergenti a più rapida diffusione, ma le aziende sono ancora nelle fasi iniziali di adozione. Quasi un quarto di esse ha già lanciato dei progetti pilota e il 14% è passato all’implementazione, ma la maggior parte si trova ancora in fase di pianificazione. Questo ritmo relativamente lento contrasta con l’ambizione dei dirigenti: il 93% ritiene infatti che la diffusione degli agenti AI nei prossimi 12 mesi rappresenterà una fonte di vantaggio competitivo. Eppure, quasi la metà delle aziende non ha ancora una strategia chiara per l’implementazione.


Più in dettaglio, la fiducia negli agenti AI completamente autonomi è calata nell’ultimo anno, passando dal 43% al 27%, e quasi due manager su cinque ritengono che i rischi superino i benefici. Solo il 40% delle aziende dichiara di fidarsi degli agenti AI per la gestione autonoma di attività e processi, mentre la maggior parte non si fida completamente della tecnologia.

Il report evidenzia che la fiducia tende a crescere man mano che si passa dalla fase esplorativa a quella di implementazione: tra chi ha già avviato l’integrazione, il 47% mostra livelli di fiducia superiori alla media, contro il 37% tra chi è ancora in fase esplorativa. Per favorire l’adozione, le aziende stanno puntando su trasparenza, comprensione dei criteri decisionali degli agenti AI e garanzie etiche.

Il vero valore dell’AI agentica risiede nella capacità di affrontare sfide aziendali complesse e ripensare il modo in cui si lavora. Entro i prossimi 12 mesi, oltre il 60% delle aziende prevede di costituire team ibridi essere umano-AI, in cui gli agenti fungeranno da supporto o potenzieranno le capacità umane. In questo nuovo scenario, gli agenti AI non sono più visti solo come strumenti, ma come membri attivi del team.

Il 70% delle aziende ritiene che l’adozione degli agenti AI comporterà una ristrutturazione organizzativa, portando a un ripensamento dei ruoli, delle strutture di team e dei flussi di lavoro. Le aziende stanno scoprendo che il massimo valore si ottiene quando l’essere umano resta coinvolto. Una collaborazione efficace tra umani e AI potrebbe aumentare del 65% l’impegno in attività a più alto valore, stimolare la creatività (+53%) e migliorare la soddisfazione dei dipendenti (+49%).

Il valore di 450 miliardi di dollari atteso entro il 2028 deriva da una combinazione di nuovi ricavi e riduzione dei costi dovuti all’introduzione di agenti AI semi-autonomi o completamente autonomi. L'adozione su larga scala ha un potenziale ancora maggiore: secondo le previsioni, le aziende che implementano su larga scala genereranno in media circa 382 milioni di dollari nei prossimi tre anni, mentre le altre potranno arrivare a circa 76 milioni di dollari.


“Il potenziale economico degli agenti AI è enorme, ma tradurlo in realtà richiede più della sola tecnologia: serve una trasformazione strategica e strutturata che coinvolga persone, processi e sistemi. Per avere successo, le organizzazioni devono concentrarsi sui risultati, ripensando i propri processi con una visione ‘AI-first’. Al centro di questa trasformazione c’è la necessità di costruire fiducia, sviluppando l’AI in modo etico e sicuro fin dalle fasi iniziali. Occorre anche riprogettare le strutture organizzative per favorire una sinergia efficace tra esseri umani e AI, creando le condizioni per valorizzare il giudizio umano e ottenere migliori risultati di business”, commenta Monia Ferrari, Amministratore Delegato di Capgemini in Italia (nella foto).


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