Domina il trio AWS-Microsoft-Google che insieme arriva al 70%. "I fornitori cloud USA investono 10 miliardi ogni trimestre: una soglia impossibile da superare", commenta Synergy Research
Autore: Daniele Lazzarin
Tra il 2017 e il 2024, i fornitori europei di servizi Cloud hanno triplicato il volume di fatturato. Sembrerebbe un'ottima notizia per loro, e in parte lo è ovviamente, ma il problema è che nel frattempo hanno visto dimezzare la loro quota complessiva (dal 29% al 15%) nel mercato del Cloud infrastrutturale in Europa (IaaS, PaaS e servizi hosted private cloud), che nello stesso periodo è aumentato di sei volte.
Questa la tesi di un report di Synergy Research Group appena uscito, secondo il quale appunto il mercato Cloud in Europa ha raggiunto nel 2024 i 61 miliardi di euro. Di questi il 15% è riconducibile a fornitori con sede centrale nel Vecchio Continente: una quota che in soli 5 anni – dal 2017 al 2022 – è scesa appunto dal 29% al 15%, mantenendosi poi invariata negli ultimi due anni.
Dei cloud provider europei, quelli che secondo Synergy hanno la quota più alta sono SAP e Deutsche Telekom, entrambe con il 2%, seguite da OVHcloud, Telecom Italia, Orange e una lunga lista di altri player nazionali e regionali.
I principali beneficiari della fortissima crescita del mercato Cloud europeo però come accennato non sono loro, bensì le americane AWS, Microsoft e Google, che oggi secondo Synergy hanno una quota complessiva del 70%. Mentre il restante 15% del mercato è detenuto da fornitori asiatici e fornitori USA più piccoli dei tre hyperscaler appena nominati.
Quanto all'anno in corso, la società di ricerca stima che nel primo semestre 2025 i ricavi dei servizi infrastrutturali cloud europei siano stati di 36 miliardi di euro, con una crescita prevista di circa il 24% per l'intero anno. I servizi Public IaaS e PaaS rappresentano la maggior parte del mercato e continuano a crescere più rapidamente rispetto ai servizi hosted private cloud. L'intelligenza artificiale sta trainando sempre di più la domanda, con una crescita del 140-160% nei servizi cloud specifici per l'AI generativa, come GPUaaS e GenAI PaaS. I maggiori mercati cloud europei come dimensioni, aggiunge Synergy, sono Regno Unito e Germania, ma i mercati con i maggiori tassi di crescita sono Irlanda, Spagna e Italia.
"Il mercato del cloud è un gioco di economie di scala in cui gli aspiranti leader devono scommettere enormi somme finanziarie, avere una visione a lungo termine di investimenti e redditività, mantenere costantemente l'eccellenza operativa e una determinazione focalizzata sul successo. Nessuna azienda europea si è mai avvicinata a questi criteri e il risultato è un mercato in cui i cinque leader sono tutte aziende statunitensi", dichiara in una nota John Dinsdale, Chief Analyst di Synergy Research Group.
“I fornitori cloud USA continuano a investire circa 10 miliardi di euro ogni trimestre in programmi di spesa in conto capitale in Europa: una soglia impossibile da superare per qualsiasi operatore che voglia seriamente sfidare la loro leadership", continua Dinsdale. "Di conseguenza, i fornitori di cloud europei si sono posizionati per lo più per servire gruppi locali di clienti con esigenze locali specifiche, talvolta collaborando come partner con i grandi cloud provider statunitensi. Molti fornitori di cloud europei continueranno a crescere, ma è improbabile che sposteranno di molto gli attuali rapporti di forza in termini di quota di mercato complessiva in Europa”.
Il parere di Dinsdale è condiviso da molti analisti ed esperti. L’elezione di Trump e alcune successive scelte della sua nuova amministrazione – come la rimozione di membri dell'US Privacy and Civil Liberties Oversight Board, che controlla l’applicazione del Data Privacy Framework UE-USA - hanno fatto crescere di molto le preoccupazioni sul rispetto della privacy dei dati sensibili delle aziende europee affidati ai cloud provider USA.
Proprio in questi giorni l’audizione di alcuni top manager di Microsoft Francia davanti a una commissione del Senato francese ha confermato queste preoccupazioni, come abbiamo spiegato estesamente in questo articolo.
D’altra parte un’inchiesta di The Register di qualche mese fa tra analisti ed esperti ha accertato le grandi difficoltà pratiche che le aziende clienti europee eventualmente interessate incontrerebbero nello svincolarsi dai cloud provider USA.
La tesi di fondo che emerge dall’inchiesta è che in teoria niente impedirebbe il passaggio di dati e applicazioni nei cloud americani a un cloud provider europeo, o addirittura un ritorno alla gestione interna on-premise. Ma nella pratica le barriere sono tecnicamente ed economicamente quasi insormontabili.