In base alle statistiche worldwide rilasciate da NetMarketShare è soltanto l’11% degli utenti PC che utilizza Windows 8 o Windows 8.1. Windows 7 è invece utilizzato dal 48% degli utenti mentre Windows XP, apparso sul mercato più di dieci anni fa, è utilizzato ancora da un numero davvero sorprendente di PC users ovvero il 29%.
In 15 mesi dalla sua distribuzione Windows 8 è stato venduto in 200 milioni di licenze. Risultato inferiore a quello conseguito dal suo predecessore Windows 7 che nello stesso periodo di tempo era riuscito a mettere a segno 240 milioni di vendite. Naturalmente le performance commerciali dell’uno e dell’altro sistema operativo vanno contestualizzate: Windows 7 beneficiava di un mercato PC in crescita, non ancora compromesso dall’affermazione di smartphone e tablet mentre il suo successore Windows 8 ha debuttato nel pieno della discontinuità del mercato e in una situazione economica globale tra le non più confortevoli.
Le opportunità di mercato di Windows 8 devono fare i conti anche con il pregresso installato XP e Windows 7. Accelerare la migrazione a un più aggiornato sistema operativo è una delle sfide che Microsoft deve riuscire a vincere superando la tradizionale inerzia degli utenti più conservatori che probabilmente non vedono poi una grande differenza nel vantaggio a passare a un PC di nuova generazione. Windows 7, che ha sostituito nel tempo il più fallimentare dei sistemi Microsoft, Windows Vista, è l’OS che nella storia di Microsoft ha finora avuto più successo: il volume di licenze in circolazione ammonta infatti a 450 milioni. Ci vorrà tempo perché Windows 8 raggiunga la stessa popolarità. Soprattutto devono esistere gli incentivi per smuovere il blocco tecnologico rappresentato da investimenti pregressi in XP e Windows 7.