L’utilità dei benchmark per impostare la mobilità aziendale

Wi-Fi e Byod stanno trainando la diffusione dell’accesso di dispositivi mobili alle reti aziendali. Come si può controllare tutto per non pregiudicare le prestazioni e la sicurezza?

Autore: Roberto Bonino

Già l’installazione degli access point Wi-Fi aveva aperto la porta alla diffusione della mobilità in azienda. Il fenomeno Byod, laddove già presente e in qualche modo codificato dall’It, pone ulteriori problemi di prestazioni e sicurezza che sarebbe meglio affrontare prima di sviluppare una nuova installazione o rinnovare quanto già esistente.
La maggior parte dei device mobili accedono alla rete attraverso router Wi-Fi e, ovviamente, uno rapido sviluppo del numero di questi dispositivi non può non avere effetti sulle prestazioni infrastrutturali. Come fare per prevenire disagi e ostacoli alla produttività? Prima di intervenire sulla rete aziendale, appare opportuno creare un benchmark, per capire con precisione quali e quanti device devono accedere e a cosa. Da qui è possibile stimare l’impatto della mobilità sulla rete e come esso si modifica in presenza di un allargamento in direzione Byod.
Sempre a scopo preventivo, appare importante stabilire modalità di regolamentazione del traffico verso i siti Internet di maggior importanza o utilità per dipendenti e collaboratori, capire chi sono i maggiori consumatori di banda e stimare l’impatto prestazionale in termini di disponibilità e sicurezza. 

Un rinnovamento inevitabile

Quando si affronta il tema del supporto dei dispositivi mobili in azienda, sono molteplici gli aspetti da affrontare. Essi riguardano i dipendenti in primis, ma si possono estendere ai collaboratori la cui presenza in azienda è più ricorrente o a quelli che occasionalmente si trovano a dover utilizzare i propri device per accedere alla rete. La rete Wi-Fi andrà costruita per supportare i picchi di traffico e un buon benchmark può aiutare a stabilire la corretta capacità e ampiezza di banda.
Conta però anche un’adeguata definizione delle politiche di utilizzo soprattutto di quanto allineato alla logica Byod, per costruire regole che mantengano sempre accettabili le performance. In questo senso, appare inevitabile definire chi debba essere autorizzato a utilizzare anche il proprio dispositivo personale in azienda, quanti apparecchi sia lecito che ciascuno possa collegare all’infrastruttura e quali siano le applicazioni da allineare alla nuova logica. Con strumenti di controllo della rete opportunamente configurati, è possibile definire automaticamente il rifiuto di accesso a siti Web o servizi che non abbiano rapporto con l’attività professionale.
Le prime reti wireless implementate nelle imprese rispondevano al bisogno di rendere più flessibile la connettività per i dipendenti sul luogo di lavoro. Ma le loro caratteristiche sono perlopiù diventate obsolete di fronte all’aumento delle esigenze di mobilità dei nostri tempi. Gartner ha stimato che l’80% delle reti oggi presenti nelle aziende saranno vecchie nel giro di un anno, soprattutto perché non sono organizzate e non tengono conto dei flussi che continueranno a svilupparsi. Oltre alle questioni legate alla capacità e alle regole di utilizzo, occorrerà studiare adeguate politiche di sicurezza, legate ai dati e alle applicazioni che circolano e associate ai profili degli utenti.

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