IDC: spesa ICT in Italia verso quota 85 miliardi di dollari nel 2023

Il settore bancario in pole position nel traino della spesa B2B, mentre tra i comparti a maggiore crescita spicca il software, e le aree di investimento più gettonate si rivelano IaaS e AI

Autore: Redazione ImpresaCity

Dagli 84,2 miliardi di dollari complessivi di quest’anno, la spesa ICT in Italia arriverà ai 96,4 del 2026, con un Cagr del 4,9% dal 2021 al 2026, inferiore alla media europea del 5,4%: sono alcuni dei dati del Worldwide ICT Spending Guide: Enterprise and SMB by Industry di IDC, che indica anche che saranno i settori assicurazioni, servizi professionali e banche a guidare la spesa nel lungo periodo.

Anche se l'inflazione italiana è inaspettatamente aumentata ad aprile, spinta dai rincari dell'energia, la spesa in tecnologia continuerà a crescere più del PIL, che è previsto crescere dello 0,7% su base annua, più o meno in linea con la media europea prevista (0,6%).

Per quanto riguarda i comparti tecnologici, il software sarà il settore in più rapida crescita in Italia, con un Cagr quinquennale dell'11,4%. La spesa per il software sarà sostenuta soprattutto dall'adozione di applicazioni per la gestione delle risorse aziendali (ERM) e dei contenuti, ma anche dalla rapida crescita delle piattaforme di intelligenza artificiale.

Il settore consumer rimarrà la principale fonte di spesa ICT in Italia, ma nel segmento B2B il settore bancario sarà quello che investirà di più. I risultati del 2022 offrono l'opportunità di accelerare la trasformazione digitale e il sistema bancario giocherà un ruolo fondamentale anche nell'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in quanto aiuterà le amministrazioni locali a migrare i propri dati su sistemi cloud sicuri ed efficienti, e fornirà supporto nella gestione di servizi di cassa e tesoreria attraverso nuovi sistemi digitali.

Nonostante le difficoltà incontrate da OpenAI per ChatGPT in Italia, le piattaforme di AI continueranno a crescere velocemente anche nel nostro Paese, con un Cagr quinquennale del 42,8%. La Sanità, in particolare, accelererà gli investimenti in piattaforme di AI nel lungo termine, in parte grazie al Pnrr. Il settore mira a migliorare drasticamente le diagnosi e a permettere trattamenti più accurati e personalizzati. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza consentirà l'ammodernamento tecnologico e interventi orientati alla digitalizzazione delle strutture sanitarie - in termini di processi, infrastrutture e asset IT - e incentiverà l'adozione di strumenti di telemedicina.

Tra le altre aree di crescita degli investimenti ICT in Italia ci saranno le infrastrutture come servizio (IaaS). Lo IaaS costituirà un modello tecnologico di riferimento per le imprese italiane, con un Cagr del 24,8% nel periodo considerato da IDC, in quanto con esso le aziende potranno evitare i costi legati alla manutenzione di server e hardware fisici.

"L'Italia è uno dei maggiori beneficiari dello strumento di rilancio dell'Unione Europea Next Generation EU, che contribuirà a promuovere gli investimenti tecnologici nel Paese e a sostenere la crescita economica. L'inflazione e i prezzi dell'energia rimarranno però elevati, con un impatto sia sui budget IT delle aziende sia sugli acquisti dei consumatori", commenta Barbora Pavlikova, research analyst, IDC Data & Analytics.


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