Gartner: il 2023 dell'IT non sarà poi così male

La spesa IT del 2023 dovrebbe chiudersi con un +2,4% a livello globale, per un mercato che sfiorerà i 4.500 miliardi di dollari

Autore: Redazione ImpresaCity

Nonostante la stuazione geopolitica non certo ideale e alcuni venti di crisi, simboleggiati dai forti tagli di personale di molti grandi nomi, nel suo complesso il mercato dell'IT globale dovrebbe chiudere il 2023 con una crescita. Non molto, secondo le cifre di Gartner - un +2,4% che porterebbe il mercato a quasi 4.500 miliardi di dollari - ma comunque abbastanza per abbandonare il segno meno del 2022.

Un 2022 che si sta dimostrando non tanto come un annus horribilis in sé quanto come un anno in cui molte aziende anche importanti hanno sbagliato le loro previsioni di crescita. L'impressione, rafforzata anche dalle migliaia di licenziamenti di queste settimane, è che i CEO della Silicon Valley abbiano puntato troppo sulla digitalizzazione forzata della pandemia come elemento di completa trasformazionne del mercato.

È vero che le aziende utenti e i consumatori non sono, post pandemia, tornati esattamente alle abitudini di utilizzo delle tecnologie che avevano prima. Ad esempio, il remote working è un dato di fatto mentre una volta era una eccezione. Ma è anche vero che il picco digitale del biennio 2020-2021 era, appunto, un picco. Dal quale prima o poi si sarebbe scesi.

Molto della "questione IT" è quindi un problema di percezione. Anche se Gartner sottolinea che, comunque, ha abbassato le sue stiime di crescita per il 2023: il +2,4% di oggi era, tre mesi fa, un più incoraggiante +5,1%. D'altro canto l'inflazione in aumento ha di fatto bloccato la spesa tecnologica dei consumatori e ha spinto le aziende a ottimizzare la propria.

Ma le differenze tra spesa consumer e aziendale ci sono, si vedono e si vedranno sempre più, sottolinea Gartner. I CIO possono ritardare certi investimenti e modificare le proprie priorità, ma la digitalizzazone non si ferma perché è un vantaggio sia competitivo sia economico. "La spesa IT - nota Gartner - resta a prova di recessione".

Come si coniuga questa visione del mercato con le raffiche di tagli oltreoceano? Al netto del fatto che i tagli stanno spesso riguardando aziende il cui business dipende dalla capacità di spesa dei privati, e non dai budget tecnologici delle imprese, Gartner sottolinea che il mercato del lavoro è comunque particolarmente dinamico per quanto riguarda le professioni IT.

Tanto dinamico e competitivo che per gli analisti le aziende stanno facendo sempre più fatica a conquistare i talenti che servono loro. I quali sonno più propensi a farsi assumere dai service provider, che sono considerati più in grado di soddisfare le necessità dei dipendenti in quanto a retribuzione e opportunità di sviluppo personale e di carriera.


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