Economia circolare e riduzione delle emissioni: la concretezza di Lenovo

I progetti attivi e i risultati già ottenuti dall'azienda.

Autore: Redazione ImpresaCity

50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici all’anno. Un peso complessivo maggiore di tutti gli aerei costruiti nel mondo finora. È questo il conto che deve pagare il Pianeta che riguarda la sola industria IT. Si pensi, inoltre, che i rifiuti elettronici sono il 70% del totale e solo il 20% viene riciclato. Sono numeri impressionanti, a cui si aggiunge la rarità e la varietà di elementi presenti nell’hardware, e la conseguente difficoltà a smaltirli e riciclarli.

Lenovo ha realizzato un whitepaper interessante sul tema (si trova qui), dimostrando una sensibilizzazione e una competenza che parte da lontano e non è frutto di interventi spot od opportunistici. Dell’impegno di Lenovo verso l’ambiente e del suo modello di economia circolare ne parliamo con Marco Frenquellucci, Services and Solution Country Leader Italy & Israel di Lenovo. “L’approccio Lenovo a un modello di economia circolare risale al 2005 – racconta Frenquellucci -, a cui ha fatto seguito, nel 2021, l'ambizione di includere materiale riciclato al 100% nel nostro portfolio PC entro il 2025. E non considerando solo le plastiche, ma tutta la componentistica e, ovviamente, il packaging. A questo impegno abbiamo affiancato il piano decennale 2009-2019 che prevedeva in origine la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 nella produzione. Obbiettivo che abbiamo ampiamente superato, visto che già nel 2019 abbiamo raggiunto il 90% e contiamo di arrivare a un net zero - compensazione totale delle emissioni - entro il 2050”.
L'obiettivo di Lenovo è di includere materiale riciclato al 100% nel portfolio PC entro il 2025.

Il riciclo è nei dettagli

È un impegno a 360 gradi quello di Lenovo. In primo luogo, ci si impegna a creare nuovi materiali il più possibile riciclabili e, di conseguenza, ripensare il design. In seconda battuta, invece, si lavora sulla riduzione delle emissioni, non solo a monte della filiera ma coinvolgendo i partner di canale e i clienti stessi. “Per fare degli esempi pratici – prosegue il manager – siamo riusciti a ridurre di ben 54 tonnellate, ovvero circa 10 camion, il nastro adesivo utilizzato negli imballaggi. All’interno della confezione, al posto della plastica utilizziamo schiume vegetali a base di materiali di scarto e, ovviamente, anche il cartone è 100% riciclato. Così ottengo un imballaggio più leggero a parità di volume e, dunque, una riduzione delle emissioni di CO2 durante il trasporto”. L’esempio ci fa comprendere che le azioni di sostenibilità concreta si nascondono nei dettagli e una strategia di riduzione della spazzatura elettronica parte dalla fase di progettazione della singola componente di prodotto e imballaggio.

Considerando il capitolo emissioni, invece, l’approccio di tipo Science Based Target di Lenovo si articola su tre direttrici principali. “Nel nostro piano di lungo periodo – prosegue Frenquellucci – stiamo lavorando in primo luogo alla riduzione delle emissioni delle fabbriche. A questo proposito, possiamo citare la riduzione da 250 a 180 gradi di temperatura nei processi di fusione delle componenti, equivalente a una riduzione di 2 milioni e mezzo di litri gasolio. Dal 2019, inoltre, Lenovo ha già abbattuto 1300 MWh su un totale di 10 progetti, per esempio con l’utilizzo di impianti di illuminazione a basso consumo. Prosegue, inoltre, il processo di autonomia dal punto di vista energetico di tutte le fabbriche Lenovo”. “In seconda battuta, interveniamo sul controllo della produzione dei fornitori di energia elettrica attraverso audit molto stringenti e, infine, lavoriamo sul controllo delle emissioni sull’intera supply chain, anche selezionando i partner di logistica in base, per esempio, al combustibile che utilizzano nei loro mezzi. Il tutto con l’obiettivo di un net zero entro il 2050”.
Marco Frenquellucci - Lenovo Service&Solutions Group Leader Italy Israel.

I servizi Lenovo per la sostenibilità

Ma, se l’innovazione passa attraverso la tecnologia – sottolinea il manager – e la tecnologia deve essere sostenibile, crediamo che ciò non basti. Per questo è necessario accompagnare l’innovazione tecnologica sostenibile con una serie di servizi, pensati per tutta la filiera”.

Servizi come CO2 Offset, per esempio, che fino a oggi ha già permesso di compensare più di un milione di tonnellate di CO2. All’interno di questo servizio, Lenovo fornisce pubblicamente la misurazione delle emissioni delle proprie componenti e la possibilità di compensare l’attività “nociva” con investimenti mirati in energia rinnovabile e riqualificazione ambientale. L’impegno a “disgregare” l’economia lineare (compro, utilizzo e smaltisco) puntando verso l’economia circolare (compro, utilizzo e riutilizzo), invece, è ben rappresentato dal servizio Lenovo Asset Recovery Service. “Ritiriamo la merce presso i nostri clienti – spiega Frenquellucci -, la ripuliamo completamente da licenze, software e dati, la scomponiamo e tutte le componenti riutilizzabili vengono rigenerate per dare vita a nuove macchine che poi reintroduciamo sul mercato attraverso i broker. Perché una macchina che non è più performante per una certa Industry, se rigenerata può esserlo per un’altra. L’attività, realizzata insieme a partner certificati, anche in Italia, prevede il riconoscimento del valore residuo al cliente e, cosa fondamentale, garantisce e certifica al 100% la cancellazione dei dati da parte di team qualificati”.


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