Caro energia, EGP-FIPE: "Almeno 2.000 esercizi e 10.000 posti di lavoro a rischio"

Il Presidente Emmanuele Cangianelli: “I prezzi al pubblico sono imposti e fissi. Urgono misure specifiche a supporto dei nostri imprenditori che non hanno alcuna possibilità di scaricare i rincari. Ci sono migliaia di attività legali a rischio collasso!”

Autore: Redazione ImpresaCity

Almeno 2.000 esercizi a rischio chiusura, fino a 10.000 posti di lavoro in bilico e una brusca riduzione del gettito fiscale derivante dalle attività del gioco legale. Per non parlare del rischio di una crescita esponenziale di iniziative illegali. È questo lo scenario a cui andremo in contro a causa delle enormi difficoltà che stanno vivendo anche le sale gioco italiane per via dell’aumento senza precedenti dei costi energetici.

“Le gaming hall vivono da tempo difficoltà strutturali, legate soprattutto alle marginalità molto ridotte – dichiara il Presidente di EGP-FIPE, Emmanuele Cangianelli - Parliamo di attività che per alcuni prodotti devono pagare una parte di tasse in anticipo, come nel caso dell’acquisto delle cartelle da parte delle sale bingo, e che sostengono oneri fissi e non prorogabili per le concessioni, che ricordiamolo sono ancora operanti in regime di proroga onerosa soggetta a un canone. Canone che, notizia degli ultimi giorni, viene ora incredibilmente richiesto anche per i mesi del secondo lockdown tra 2020 e 2021, nonostante i decreti del Governo lo avessero cancellato per tutto il periodo di sospensione delle attività. Si tratta, dunque, di realtà che devono far fronte, per loro natura, a costi di gestione molto importanti, buona parte dei quali destinati all’Erario. Questo si va a sommare al danno economico generato dalla pandemia e da due lockdown, che hanno azzerato i ricavi di un intero anno, ed all’aumento esponenziale del costo dell’energia. Si capisce che gli imprenditori del gioco legale hanno urgente bisogno di misure adeguate aggiuntive ai crediti fiscali ed ai prestiti garantiti. A maggior ragione perché per loro non c’è modo di aumentare i prezzi delle giocate, imposti dallo Stato, quindi ogni aumento grava solo ed esclusivamente sui loro conti.”

“Insomma, c’è bisogno di pensare ad un intervento mirato immediato da parte delle Istituzioni, in particolare dal nuovo esecutivo che andrà a formarsi nei prossimi giorni, per tenere in vita un comparto importante in termini economici, ma soprattutto sociali. – conclude Cangianelli - Le nostre realtà sono spesso luogo di socialità, dove intrattenere relazioni e giocare in compagnia, non sottovalutando la prevenzione delle dipendenze. Sarò assolutamente chiaro: le gaming halls sono tra le più colpite dall’emergenza in corso e questa condizione deve essere valutata, a partire dai rapporti concessori. Allo stato attuale tutti i nostri ricavi servono a coprire, nemmeno in tutti i casi, i costi di gestione e, evidentemente, non è una situazione sostenibile! Urge un segnale d’attenzione nei confronti nostri e della legalità che garantiamo!”


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