A luglio 2022 export +4,1%, import +3,4%; prezzi all’import +0,9% su giugno

Dopo la battuta d’arresto di giugno, a luglio l’export segna un nuovo aumento su base mensile, spiegato per oltre la metà dall’incremento dei beni strumentali, dovuto anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima.

Autore: Redazione ImpresaCity

A luglio 2022 l'Istat stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le esportazioni (+4,1%) che per le importazioni (+3,4%). L’aumento su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree, più ampio per i mercati extra Ue (+5,7%) rispetto all’area Ue (+2,6%).

Nel trimestre maggio-luglio 2022, rispetto al precedente, l’export cresce del 6,8%, l’import dell’8,8%.

A luglio 2022, l’export aumenta su base annua del 18,0% in termini monetari ma si riduce del 4,0% in volume. La crescita dell’export in valore è molto più sostenuta verso l’area Ue (+21,8%) rispetto ai mercati extra Ue (+14,2%). L’import registra un incremento tendenziale del 44,0%, che coinvolge sia l’area Ue (+21,3%) sia, in misura decisamente più ampia, l’area extra Ue (+72,9%).

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+91,4%), prodotti petroliferi raffinati (+187,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+9,8%), sostanze e prodotti chimici (+22,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,7%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,9%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento dell’export nazionale sono: Belgio (+117,7%), Stati Uniti (+22,7%), Germania (+11,5%) e Francia (+10,8%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-36,4%) e diminuiscono anche le vendite verso Svizzera (-10,8%) e Giappone (-17,7%).

Nei primi sette mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+21,8%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+23,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+44,6%), prodotti petroliferi raffinati (+112,5%), sostanze e prodotti chimici (+27,9%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,5%).


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