Un altro pezzo dell’impegno su Itanium si smorza, anche se il costruttore assicura di non voler affrettare i tempi del totale abbandono.
Autore: Redazione Impresa City
I server Integrity NonStop di Hp hanno una storia lunga, nata negli anni Novanta in casa Tandem e poi proseguita in Compaq, prima dell’acquisizione di quest’ultima avvenuta nel 2001. I sistemi e la relativa architettura erano stati pensati fin dall’inizio per fornire una soluzione ad alta disponibilità. Banche, società di telecomunicazioni e alcune industrie ne fanno tuttora uso. Sopravvissuto a vari accadimenti tecnologici e non, l’ambiente era stato fin qui mantenuto da Hp sotto Itanium, ma ora è arrivato l’annuncio del passaggio di tutto l’ambiente (applicazioni, middleware e tool) su piattaforma x86. Un altro segno dell’imminente abbandono dell’architettura che Hp stessa aveva contribuito a sviluppare insieme a Intel? Per ora non sembra, perché da palo Alto sono arrivate assicurazioni che ci sarà, almeno per un po’, un’offerta parallela. In effetti, i NonStop dotati di processori Itanium 9500 (Poulson) sono da qualche tempo a disposizione e quelli con il successore Kittson sono in roadmap, ma Intel ha già fatto sapere di aver rivisto al ribasso i progetti di sviluppo su quest’ultima Cpu e non ci sono indicazioni di ulteriori sviluppi. Inoltre, poco tempo fa era già arrivato l’annuncio della prossima dismissione di OpenVms, storico sistema operativo supportato da Itanium.
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