Capgemini, eGovernment Benchmark: in Europa l’80% dei servizi pubblici è online, ma l’eHealth arranca

La maturità complessiva dei servizi sanitari digitali in Europa è pari al 63%, con Lussemburgo, Estonia e Malta che guidano la classifica registrando punteggi superiori al 90%

Autore: Redazione ImpresaCity

Da Capgemini arriva l’eGovernment Benchmark 2022, edizione numero 19 della ricerca annuale che offre alla Commissione Europea una panoramica del livello dei servizi di eGovernment in Europa e che comprende, per la prima volta, informazioni legate ai servizi sanitari.

Lo studio, condotto da Capgemini e realizzato insieme a Sogeti, IDC e Politecnico di Milano, ha anche evidenziato che Malta, Estonia e Lussemburgo presentano complessivamente il livello più alto in tema di digital government transformation anche con riferimento all’eHealth, fornendo servizi di eGovernment maggiormente incentrati sull’utente, trasparenti, tecnologicamente avanzati e transfrontalieri. Lo studio sottolinea inoltre che il successo futuro dell’eGovernment si basa sull’offerta di servizi inclusivi e in grado di soddisfare le esigenze di utenti diversi, comprese quelle di persone con disabilità o limitate competenze digitali.

Il report prende in considerazione tutti i 27 Stati membri dell’UE, i Paesi dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) come Islanda, Norvegia e Svizzera, e i Paesi attualmente candidati all’adesione all’UE: Albania, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia. Attraverso l’analisi di oltre 14.000 pagine web, emerge che più di otto servizi governativi su dieci (81%) sono attualmente disponibili online.

Ma, nonostante la Commissione Europea riconosca l’importanza dell’eHealth nella trasformazione digitale dei governi, il Digital Compass della ricerca rileva che i punteggi registrati dell’eHealth non sono particolarmente positivi. Infatti, appena tre Paesi hanno raggiunto un punteggio di maturità eHealth superiore al 90%, grazie ai buoni servizi sanitari digitali erogati ai loro cittadini: Lussemburgo (97%), Estonia (93%) e Malta (91%). Tra i Paesi presi in esame, otto hanno invece un punteggio di maturità inferiore al 50%, evidenziando come i cittadini debbano ancora fare ricorso a strumenti non digitali.

Anche se nella maggior parte dei Paesi europei i cittadini godono di un accesso facilitato alle informazioni online (77%), i principali processi all’interno degli ospedali, come la programmazione degli appuntamenti e le consultazioni mediche digitali, stanno ancora muovendo i primi passi. Questo vale anche per i cittadini stranieri, che possono usufruire di servizi online solo in tre casi su dieci (34%), e che considerano la mancanza di informazioni in lingua inglese sui siti web degli ospedali come il principale ostacolo.

Secondo il report, i Paesi europei stanno investendo sulla user experience: l’87% dei siti web pubblici dispone infatti di una funzione di feedback e il 92% presenta una versione mobile. Sono disponibili anche diversi fattori abilitanti digitali, con due terzi dei servizi che permettono agli utenti di identificarsi attraverso l’uso di soluzioni ufficiali di identificazione elettronica (eID) e il 67% dei moduli online già precompilati con informazioni fornite in precedenza dagli utenti stessi. Dallo studio emerge inoltre che l’implementazione di soluzioni interoperabili tra più enti e livelli amministrativi consentirà di creare un’esperienza di eGovernment più uniforme per utenti e service provider.

“La maturità digitale dei servizi pubblici migliora di anno in anno, e la pandemia ha confermato quanto sia importante questo aspetto. L’eGovernment Benchmark di quest’anno identifica l’eHealth come un’area di chiaro miglioramento per quanto riguarda l’accessibilità e la user experience in modo trasversale”, commenta Domenico Leone, Public Sector Director di Capgemini in Italia. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva trasformazione digitale del settore pubblico. Per accelerare questa transizione, i governi dovranno adottare soluzioni digitali innovative per migliorare i servizi pubblici online e incrementare l’efficienza amministrativa. Abbiamo bisogno di un ecosistema GovTech europeo che consenta ai governi di abilitare la prossima generazione di servizi online. Servizi di eGovernment maggiormente innovativi permettono inoltre di rendere le nostre interazioni con gli enti pubblici più eco-friendly: le soluzioni paperless dimostrano per esempio come i governi si impegnino a operare in modo più sostenibile, aumentando al contempo convenienza e flessibilità per gli utenti”.


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