Applicazioni mainframe, modernizzarle in cinque mosse

Una riflessione di Red Hat su come realizzare la modernizzazione mainframe alla luce della trasformazione abilitata dalle nuove tecnologie, cloud computing in primis

Autore: Armin M. Warda

Per molto tempo, i mainframe sono stati il punto di riferimento in termini di sicurezza e affidabilità delle transazioni web. Tuttavia, i computer ad alte prestazioni, con le loro applicazioni spesso obsolete, devono confrontarsi con le tecnologie cloud che stanno dando vita a una nuova era caratterizzata da cicli di innovazione rapidi e costi ridotti. Ma il problema centrale non è la semplice sostituzione dei mainframe con soluzioni cloud: le aziende del settore finanziario e assicurativo apprezzano troppo l’alta affidabilità e la potenza di calcolo dei server dati legacy. Il vero problema è la modernizzazione delle applicazioni. Red Hat mostra cinque modi in cui è possibile aggiornare le applicazioni in esecuzione su un mainframe.

Sostituzione: la sostituzione dell’applicazione esistente con una che deve essere completamente reimplementata comporta alcuni cambiamenti organizzativi. In realtà, una sostituzione non è tanto una modernizzazione quanto una “eliminazione”. A volte è necessario che applicazioni vecchie e nuove esistano in parallelo durante la migrazione.

Emulazione/Rehosting: le aziende spostano le loro applicazioni dai mainframe a piattaforme di distribuzione più economiche. Anche in questo caso, non si tratta di un vero e proprio ammodernamento, ma piuttosto di una misura temporanea prima della dismissione di un sistema.

Traduzione: obiettivo di questo approccio è il codice dell’applicazione, che gli sviluppatori riscrivono nei moderni linguaggi di programmazione. In questo modo, le aziende si liberano di linguaggi spesso vecchi e ingombranti e beneficiano di nuovi compilatori e ambienti di esecuzione. La scelta del codice per gli ambienti cloud-native offre la massima flessibilità poiché l’applicazione può essere eseguita in un cloud pubblico o privato, così come su un server o un mainframe.

Refactor: a differenza della traduzione, l’approccio refactor ristruttura solo alcuni componenti dell’applicazione e apre la porta a tecnologie come i container e i microservizi. Altre sezioni del codice, tuttavia, rimangono invariate.

Ricostruire/ri-architettare: Le aziende sviluppano e riprogettano completamente l’intera applicazione.


Armin M. Warda di Red Hat

In pratica, i paesaggi informatici di banche e compagnie assicurative sono costituiti da un gran numero di applicazioni diverse. Realisticamente, quindi, si tratta di procedere con un mix delle opzioni sopra descritte, poiché le diverse condizioni influenzano la rispettiva modernizzazione: ciò che funziona per un’applicazione non è necessariamente il modo migliore di procedere per un’altra. La sfida dell’enorme complessità legata all’utilizzo di diversi modelli di distribuzione è stata a lungo un problema importante. Oggi, tuttavia, le aziende hanno a disposizione piattaforme Kubernetes collaudate e partner di implementazione specializzati che aiutano a controllare i rischi legati alla transizione.

Non esiste un approccio unico alla modernizzazione delle applicazioni, ma sono disponibili le conoscenze e la tecnologia necessarie per aiutare qualsiasi organizzazione a trovare la strada giusta per i propri scopi. Le piattaforme Kubernetes aziendali garantiscono la portabilità delle applicazioni e l’interoperabilità dei propri data center e mainframe con i cloud privati e pubblici, consentendo a banche e istituti finanziari di modernizzare le proprie applicazioni legacy oggi con meno rischi che mai.

Armin M. Warda è FSI Emea Chief Technologist di Red Hat


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