SAP, cloud e sostenibilità in pole position

Di passaggio in Italia, Scott Russell, numero due a livello worldwide della società, fa il punto in un incontro sui temi tecnologici principali del momento

Autore: Edoardo Bellocchi

Di passaggio a Milano a metà giugno per incontrare alcuni clienti italiani di rilievo, Scott Russell, che in qualità di membro del consiglio di amministrazione di SAP e responsabile dell’organizzazione Customer Success è di fatto il numero due a livello globale dell’azienda, ha colto l’occasione per fare il punto su alcune tendenze attuali nel panorama IT, in particolare su cloud e sostenibilità.

Spinta verso il cloud

È un fatto che “la spinta verso il cloud non è mai stata così forte come negli ultimi tempi, accentuata anche dalle conseguenze della pandemia”, esordisce Russell, raccontando come il business del cloud sia sempre più centrale per SAP, con una crescita che solo nell’ultimo trimestre è stata del 31%, e del 25% in valuta costante.

In particolare, “negli ultimi 18 mesi l’Italia e altri mercati europei si sono rivelati tra i più rapidi ad adottare il cloud”, prosegue Russell, evidenziando che una “tendenza in atto nel 2022 è che le aziende manifatturiere sono tra le più aggressive a spostare le loro piattaforme nel cloud, anche alla luce della sostenibilità ma soprattutto alla luce delle forti sfide che hanno davanti, per esempio con le disruption alla supply chain”, che richiedono dosi sempre maggiori di visibilità, efficienza e agilità.

Una service company

Ma la vera tendenza è che “oggi le aziende non hanno più intenzione di occuparsi di questioni troppo tecniche per i loro sistemi mission critical, ma vogliono semplicemente utilizzarli come servizio in maniera semplice e agile, concentrando le proprie risorse in altre attività più attinenti direttamente al proprio business”, sottolinea Russell, spiegando che “tutto questo renderà SAP sempre più una service company, con capacità e skill differenti rispetto al passato: noi forniamo la piattaforma, le capacità e i servizi per permettere alle aziende di concentrarsi meglio sui propri clienti”.



Scott Russell di SAP

A tutto Rise with SAP

L’esempio principale a questo proposito è dato dall’offerta Rise with SAP: introdotta da meno di due anni, sta già conquistando numerosi clienti di rilievo, grazie alle sue caratteristiche. Come noto, Rise with SAP è in estrema sintesi un’offerta as a Service, però non solo di risorse IT o di applicazioni, ma, in maniera più completa, di Business Transformation as-a-Service, come viene definita dalla stessa SAP.

Gli orizzonti di un progetto Rise with SAP sono nell’ordine delle settimane o dei mesi, e non degli anni”, fa notare Russell, spiegando che questo ha determinato un ampliamento del business di SAP verso il mid market, tradizionalmente poco associato ai clienti tipici dell’azienda: “è anche per questo che il mercato italiano, particolarmente ricco di medie imprese, è molto importante per noi, perché se siamo bravi a operare nel mid market siamo bravi anche nelle fasce più alte”.

Non a caso, per illustrare concretamente quali possono essere le potenzialità del cloud inteso in questo senso, Scott Russell cita l’esempio di Ducati. Un recente accordo globale di collaborazione ha infatti visto la casa motociclistica italiana scegliere Rise with SAP per intraprendere una sostanziale business transformation volta a interessare tutti i principali processi aziendali. Ducati, che già utilizza soluzioni SAP fin dal 2008, adotterà anche SAP Commerce Cloud per la gestione del business online di Ducati e SAP Integrated Business Planning (IBP) con l’idea di portare a una supply chain digitale estesa e integrata, anche allo scopo di fronteggiare le possibili disruption.

L’ora della sostenibilità

Altro tema rilevante discusso da Scott Russell nell’incontro milanese di metà giugno è stato quello della sostenibilità, verso la quale, ha ammesso il numero due worldwide di SAP, “storicamente, il business non ha fatto molto di concreto, perché ha per anni preferito aspettare che ci fossero regolamenti ad hoc, ma negli ultimi 12 mesi ho notato un fortissimo cambiamento negli atteggiamenti anche da parte dei business leader”.

Al di là di quelli che sono gli obblighi, non solo di business, SAP ha a cuore il tema della sostenibilità, ribadisce Russell: “intendiamo fare in modo che la sostenibilità sia profittevole e i profitti siano sostenibili”, aggiungendo che in SAP “guardiamo alla sostenibilità in tre modi, il primo e più importante dei quali è dare alle aziende la capacità di misurare l’impatto ambientale, come avviene per esempio con la soluzione SAP Sustainability Control Tower, che abbiamo lanciato all’inizio dello scorso anno. Si tratta di una piattaforma che mette insieme i dati sia SAP sia di altri applicativi per realizzare report in tempo reale sulla carbon footprint di un’azienda”.

Il secondo aspetto è quello di “integrare gli insight nei processi di business, in modo da prendere decisioni coerenti con gli obiettivi di sostenibilità, come può essere il caso dei calcoli relativi ai voli o ad altri spostamenti di lavoro in azienda, che vengono monitorati dalla nostra soluzione SAP Concur”, prosegue Russell.

Infine, il terzo elemento rilevante per SAP ai fini delle politiche di sostenibilità è quello delle partnership, “perché da soli non si può risolvere molto, ed è necessario formare alleanze per risolvere problemi complessi e realizzare soluzioni ad hoc con altri player tecnologici e di settore, come per esempio l'accordo recentemente siglato con BCG, Boston Consulting Group. Anche questo è uno degli elementi che mi inducono a essere ottimista”, conclude Scott Russell.


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