Il mercato ICT è in buona salute, nonostante tutto 

Rapporto Anitec-Assinform 2021: il mercato digitale ha chiuso l’anno in crescita del 5,3% e si prevede che l’andamento positivo prosegua nel 2022, anche se a ritmi inferiori

Autore: e. b.

Il mercato digitale nel 2021 è tornato a crescere, grazie alla ripresa dell’economia e alla spinta significativa ai progetti di digitalizzazione che ha riguardato tutti i settori. La crescita è stata del 5,3%, per un valore complessivo di 75,3 miliardi di euro. Sono solo alcuni dei dati del tradizionale rapporto annuale sull’andamento del digitale in Italia presentato nei giorni scorsi e realizzato da Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT.


Guardando nel dettaglio, a crescere, nel corso del 2021, sono stati quasi tutti i settori del mercato digitale. I Dispositivi e Sistemi hanno registrato un incremento del 9,1%, per un valore di 21,1 miliardi di euro, evidenziando un’accelerazione dovuta principalmente alle vendite dei personal computer e degli apparecchi televisivi. Per quanto riguarda i comparti dell’Information Technology, il segmento del Software e Soluzioni ICT ha chiuso il 2021 a quota 8,1 miliardi di euro con una crescita dell’8%, i Servizi ICT hanno raggiunto nel 2021 i 13,6 miliardi di euro e segnato una crescita complessiva del 7,6%, dovuta alla ripresa degli investimenti nei servizi di System Integration, per effetto dei progetti di digitalizzazione, che sono tra i principali driver dei piani industriali delle maggiori aziende in tutti i settori, e un’ulteriore importante crescita dei servizi di Cloud Computing e Cybersecurity.

Continuano invece i trend negativi dei Servizi di Rete TLC (-3,3%), anche se la diminuzione è avvenuta in misura minore rispetto al precedente anno. Da segnalare la ripresa del segmento dei Contenuti Digitali (+8,7%), trainati principalmente dal ritorno agli investimenti pubblicitari su piattaforme internet.

Nel 2022 il mercato è previsto ancora in crescita, sebbene in rallentamento rispetto a quanto registrato nel 2021, con un aumento del 3,6%, dal momento che alcuni settori di mercato stanno risentendo maggiormente degli effetti della crisi internazionale. Tuttavia, le previsioni relative ai tre anni successivi (2023-2025) sono orientate a una ripresa della crescita e si ipotizza che il mercato digitale possa arrivare a superare i 91 miliardi di euro nel 2025.


Come rileva il Rapporto, la maggior parte della spesa in prodotti e servizi ICT e digitali è riconducibile alle Regioni del Nord Ovest (26,7 miliardi di euro) e del Centro (19,3 miliardi di euro), mentre la spesa delle PMI, che rappresentano la quasi totalità delle imprese italiane, è stata di 17,45 miliardi di euro a fronte dei 27,14 rilevati per le aziende con più di 250 addetti. L’accesso ai fondi del Pnrr rappresenta pertanto per le PMI italiane un’opportunità di crescita e innovazione.

Ma si parla anche di sostenibilità: il Rapporto contiene un’intera sezione apposita, anche perché le tecnologie digitali sono necessarie per la transizione verso modelli pienamente sostenibili, grazie non solo all’abilitazione del lavoro remoto ma anche alla capacità di ottimizzare, misurare e simulare processi. Tra i benefici più diffusi possono essere menzionati: la possibilità di ridurre gli spostamenti, la maggiore efficienza energetica e la dematerializzazione dei processi (grazie a IoT, Advanced Analytics, Intelligenza Artificiale, Digital Twin), oltre a una maggiore efficienza degli impianti. Soluzioni Blockchain migliorano inoltre la tracciabilità e la comunicazione sicura delle informazioni a livello di filiera. Nel settore Energy-Utility le tecnologie digitali permettono di ottimizzare la produzione e la distribuzione dell’energia, individuare guasti e perdite, monitorare il territorio. Soluzioni di Intelligenza Artificiale automatizzano il riconoscimento e lo smaltimento dei rifiuti. Piattaforme digitali per la gestione del parco veicoli e l’ottimizzazione del flusso merci migliorano i processi nel settore trasporti e turismo.

“I dati del 2021 certificano che la digitalizzazione è un fattore imprescindibile per la ripresa dell’economia del nostro Paese. Non a caso la crescita del mercato digitale ha interessato tutti i principali settori economici. Lo scorso anno abbiamo inoltre accentuato e normalizzato l’impiego di soluzioni digitali nella vita di tutti i giorni, dal lavoro allo studio. I numeri sull’utilizzo di device e sugli investimenti in tecnologie ci rassicurano sulla diffusa percezione che il digitale è qui per restare. Ora stiamo affrontando uno scenario nuovamente mutato: per far avanzare la transizione digitale sarà pertanto fondamentale l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr”, ha commentato Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform.


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