Kyndryl, ambizioni ben riposte

Poggia su numeri di tutto rispetto la società nata dallo spin off dei servizi di IBM, che ha avviato ufficialmente le operazioni: ne parla il numero uno italiano Paolo Degl’Innocenti

Autore: Edoardo Bellocchi

L’annuncio dello spin off del business Managed Infrastructure Services della divisione GTS, Global Technology Services di IBM, è di ottobre 2020. Ed è esattamente un anno dopo, a ottobre 2021, che Kyndryl Italia si presenta ufficialmente, a poco più di un mese dall’avvio ufficiale delle operazioni, avvenuto il primo settembre scorso.  

L’ora delle tre F

Sui 100 Paesi nei quali Kyndryl opera, l’Italia è uno dei 13 ‘core countries’, ovvero quelli in cui la società ha una presenza più forte”, esordisce Paolo Degl’Innocenti, Presidente di Kyndryl Italia, spiegando che nella sua carica riferisce direttamente alla Corporation, proprio a significare fin dall’inizio “la volontà di avere un’organizzazione diretta che riduca al minimo i tempi decisionali, ottenuta eliminando molti layer organizzativi”. In altre parole, una struttura più piatta, ovvero “Flatter”, che è poi la prima delle tre F del modello con cui Kyndryl intende caratterizzare la propria presenza sul mercato, con le altre due che indicano “Faster”, ovvero “meccanismi decisionali più rapidi a tutto vantaggio del time to market”, prosegue Degl’Innocenti, e “Focused”, cioè “davvero ‘client-centric’, per essere ancora più efficaci nelle risposte alle esigenze dei clienti”.

Presenza globale

Clienti che attualmente, a livello globale, sono oltre 4600, il 75 per cento dei quali sono nella lista Fortune 100: per esempio, Kyndryl serve le prime cinque compagnie aeree e affianca quattro dei primi cinque retailer al mondo, mentre il 45 per cento delle vetture costruite a livello globale viene da clienti della società, e lo stesso accade per il 49 per cento delle connessioni mobili.

La missione di Kyndryl, evidenzia Degl’Innocenti, è quella di “progettare, costruire, modernizzare e gestire le infrastrutture ICT da cui dipendono le operazioni delle maggiori organizzazioni mondiali”.  Si tratta di un mestiere che la neonata società conosce benissimo, in quanto erede di IBM, che ha come noto conferito a Kyndryl tutte le persone e gli asset della divisione Global Technology Services. Una continuità che costituisce un asset unico: “essere da parecchi anni i referenti di servizio di grandi Corporation ci permette di avere familiarità con ciò che comporta gestire i carichi di lavoro mission critical e la complessità tipica delle aziende che appartengono a settori industriali molto regolati, e ci consente anche di poter accompagnare i clienti attraverso i loro percorsi di trasformazione, senza mai accettare compromessi sulla continuità del servizio e nella gestione delle operazioni quotidiane”, fa notare Degl’Innocenti, spiegando che la società può contare su oltre 90.000 dipendenti in tutto il mondo, 1.600 dei quali in Italia.  
Paolo Degl'Innocenti, Presidente di Kyndryl Italia

Un ampio portafoglio di skill

Anche questo è un altro asset rilevante: “il nostro mondo è quello dei servizi legati alle infrastrutture ICT, e li copriamo tutti con esclusione di quelli applicativi”, sintetizza Degl’Innocenti, sottolineando che “nel settore dei servizi la scala conta, perché le tecnologie a disposizione sono sempre più complesse e articolate, e richiedono un profondo livello di competenza per poterle integrare in modo efficace all’interno dei processi di business delle aziende, e questo si può fare se si dispone di un portafoglio di skill ampio e adeguato”.

Ecco quindi che la società può proporre i propri su sei practice principali: Cloud; Applications, Data & AI; Security & Resilience; Core Enterprise & zCloud; Network & Edge; e infine Digital Workplace. A queste si aggiunge una ulteriore practice, Advisory & Implementation Service, dedicata ad affiancare i clienti nella scelta del miglior ambiente digitale e nell’adozione e integrazione delle più avanzate tecnologie.

I numeri in Italia

Per quanto riguarda i “numeri” della struttura italiana, i dettagli sono di tutto rispetto: si parla di una potenza di 350.000 Mips, di 180 immagini mainframe, di 1.700 device storage fisici e 300 Petabyte di memoria nei 5 data center (a Roma, Milano, Torino e Genova), al servizio di oltre 250 clienti attivi. Ma soprattutto Kyndryl Italia parte con la gestione di 2.300 Service Level Agreement, con “un coefficiente di raggiungimento che è del 99,98% su scala mensile”, precisa soddisfatto Paolo Degl’Innocenti.  La presenza nel nostro Paese è articolata in Kyndryl Italia e in due società da questa possedute internamente: Intesa, che ha sede a Torino, e Kyndryl Italia Innovation Services, che sta a Milano.

Quest’ultima “rappresenta un bacino di skill e di delivery: attualmente conta circa 350 persone (con piani di crescita rilevanti anche nei prossimi mesi) che sono per la maggior parte fresche di studi, che vengono formati da noi e affiancati a persone più senior, realizzando una fucina di innovazione nelle aree in cui sentiamo il bisogno di investire perché ce lo chiedono i nostri clienti”, conclude Paolo Degl’Innocenti,

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