MongoDB, il NoSQL che piace al mercato

La startup è oggi valutata a 1,2 miliardi di dollari e attrae ingenti investimenti da parte di big vendor, tra questi Emc e Salesforce.com

Autore: Redazione

Iniziative Open Source nate attorno a piattaforme DB NoSQL stanno progressivamente iniziando ad attrarre interessi e capitali sempre più ingenti. E’ il caso di MongoDB, document oriented database la cui prima versione pubblica risale al 2009. La startup è riuscita a raccogliere più di 150 milioni di dollari attraverso un venture-funding che vede in prima linea società come Emc e Salesforce.com, nomi che si aggiungono ai precedenti supporter di MongoDB, tra questi Red Hat e Intel.
Grazie alla convergenza di nuovi capitali il valore della società, secondo quanto affemato da alcuni analisti, sarebbe di circa 1,2 miliardi di dollari. Certo, realtà come MongoDB rappresentano una infinetesima percentuale di revenue nel mondo dei database, con un giro d'affari ancora scarsamente irrilevante rispetto a player dominanti come Oracle. Ma come dice il Ceo Max Schireson l’azienda, grazie a un’offerta che si distingue per un costo di accesso di gran lunga inferiore a quello Oracle, inizia a gudagnare consensi e rappresentare un elemento di distrurbo all’interno dell’establishment del mondo relazionale.
"Il nostro market share è in continua ascesa – dice Schirenson – e siamo convinti che nel tempo andremo a rappresentare una quota significativa del mercato. Il volume e la tipologa dei dati da trattare sono radicalmente diversi dal passato quando fu inventato il database relazionale".
MongoDB è oggi utilizzato da circa 600 clienti, tra questi Goldman Sachs e MetLife. Il contratto di licenza ammonta a 5 mila dollari all’anno per singolo server.
Nel video che qui proponiamo, realizzato da ZeroToProTraining.com, potete accedere a un'interessante overview di MongoDB


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