PMI e medicale: Umbria Bioengineering Technologies finalista in Europa

Le tecnologie di diagnostica per immagini di Umbria Bioengineering Technologies puntano al premio Enterprise Europe Network 2021

Autore: Redazione ImpresaCity

C'è anche Umbria Bioengineering Technologies tra le aziende innovative finaliste del premio Enterprise Europe Network 2021, patrocinato dalla Commissione Europea e dalla EISMEA (European Innovation Council and SMEs Executive Agency). L’Enterprise Europe Network è una rete di supporto per le piccole e medie imprese, finanziata dall'UE. Aiuta le PMI a innovare e crescere su scala internazionale. Combinando l'esperienza commerciale globale con la conoscenza locale, la rete aiuta le PMI a svilupparsi più velocemente attraverso un supporto su misura, nuove partnership commerciali e l'accesso a finanziamenti.

Partendo da queste premesse, il premio ha l'obiettivo di dare rilevanza agli imprenditori creativi, con ambizioni digitali e sostenibili, che sfruttano al meglio le opportunità del proprio mercato. Anche ovviamente attraverso i servizi e il sostegno della rete Enterprise Europe Network.

Umbria Bioengineering Technologies rappresenta quest'anno una presenza italiana particolarmente interessante. È nata come spinoff del Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università degli Studi di Perugia. Oggi è una società biomedica che sviluppa dispositivi innovativi per l'imaging diagnostico, basati sull’utilizzo delle microonde al posto delle più nocive radiazioni ionizzanti. In particolare i raggi X.
Umbria Bioengineering Technologies ha già brevettato due dispositivi di diagnostica per immagini. MammoWave è un mammografo a microonde che illumina i tessuti con campi elettromagnetici a bassissima potenza, rileva i corrispondenti campi elettromagnetici riflessi e, elaborando queste rilevazioni con un algoritmo innovativo, genera l’immagine diagnostica. Una eventuale lesione viene rivelata perché tessuti sani e tessuti malati hanno differenti proprietà dielettriche, riflettono quindi le microonde in modo diverso.

BrainWave si basa sugli stessi principi ma è dedicato al rilevamento e alla classificazione dell'ictus cerebrale. Può essere adattato all'uso in ambulanza, spiega UBT, consentendo di effettuare una classificazione dell'ictus cerebrale in fase pre-opedaliera. Il che aiuta prevenire lo sviluppo della maggior parte delle conseguenze negative legate all’ictus stesso.

MammoWave e BrainWave sono in fase avanzata di sviluppo. Per il primo è già stata autorizzata ed attivata la sperimentazione clinica. Attualmente presso l’Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia e presso l’Ospedale di Foligno. A breve presso l'Humanitas Research Hospital di Rozzano, l'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, la Universitätsklinikum di Erlangen in Germania, l'Hospital Virgen de la Salud a Toledo, in Spagna.

Oltre a Umbria Bioengineering Technologies, c'è una seconda presenza italiana, anche se indiretta, tra le PMI finaliste. È Comau, che non è una finalista ma collabora strettamente con la società di consulenza francese COBO4YOU, la quale sviluppa soluzioni basate su cobot (robot collaborativi). Le altre PMI finaliste sono l'olandese BeefyGreen (produce un sostituto della carne a base di funghi), la greca Biomimetic (con una nanotessitura laser ispirata al vetro), la tedesca Enviplan (applica la tecnologia della microflottazione al trattamento delle acque reflue), la belga Resortecs (offre soluzioni per il riciclo degli indumenti), la spagnola Sant Aniol (specializzata nella produzione di acqua di origine vulcanica), le francesi Nuvisan (farmaceutica) e RBX Creations (usa la fibra di canapa per la fabbricazione di vari materiali come la bioplastica).

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