Google Cloud con T-Systems per il "cloud sovrano" tedesco

Google Cloud e T-Systems insieme per offrire alle aziende ed alle PA tedesche servizi da sovereign cloud. Ma un precedente...

Autore: f.p.

Giusto il tempo di chiedersi, dopo la pubblicazione del piano strategico per il futuro cloud della PA italiana, come i grandi hyperscaler potrebbero adattarsi alle ambizioni di "sovranità digitale" delle nazioni europee, ed ecco il primo esempio pratico. Google Cloud ha definito una collaborazione con T-System per la realizzazione di un "cloud sovrano" per le aziende e gli enti pubblici tedeschi. Il primo passo di una iniziativa che Google chiama, un po' ad effetto, "Cloud. On Europe’s Terms".

Il cloud "alle condizioni europee" è in sostanza, spiega Google Cloud, la prosecuzione di tre direttrici di sviluppo cloud collegate al tema della sovranità digitale. Già in passato Google aveva indicato di voler realizzare, in Europa, un cloud che garantisse agli utenti pieno controllo sui dati, sulla parte operations, sulle applicazioni. Il che in pratica significa mettere in mano agli utenti - rispettivamente - gli strumenti per controllare cifratura e accesso ai dati, la possibilità di verificare le attività operative di Google Cloud stessa, la capacità di spostare liberamente i workload da un cloud all'altro.

Questi tre aspetti sono in effetti tra i più critici che un Governo nazionale consideri per un cloud su cui spostare dati e servizi strategici. Google Cloud cerca di garantirli per restare un hyperscaler affidabile per i clienti europei. Ora e soprattutto in prospettiva, man mano che il concetto di sovranità dei dati sarà molto più assimilato di adesso. Anche se inevitabilmente questo significa passare attraverso la stretta partnership con un "garante" locale, idealmente uno per nazione, che certifichi il buon comportamento dei servizi Google e ne faccia in più di un senso da "controllore".
In Germania il partner sarà T-Systems. Insieme a quest'ultima, Google Cloud realizzerà la piattaforma di "sovereign cloud" offerta alle realtà tedesche. Che sarà attiva, nelle intenzioni, da metà 2022 in avanti, prima con alcuni servizi di partenza e poi con una offerta crescente. T-Systems gestirà tutti i "controlli di sovranità", in particolare le funzioni di cifratura e di identity management. Si occuperà anche di gestire direttamente, in maniera indipendente da Google Cloud, alcune non ben specificate "componenti chiave" della piattaforma.

L'accordo con T-Systems dovrebbe essere replicato in altre nazioni europee, con altri partner analoghi. In teoria, i servizi di "cloud sovrano" di una nazione europea dovrebbero essere abbastanza "garantiti" da poter essere usati anche dalle aziende di altri Paesi. Ma è improbabile che le varie PA nazionali mostrino una flessibilità del genere. Ed esiste comunque una certa differenza non trascurabile tra i requisiti di compliance di una nazione rispetto a quelli di un'altra.

Tutto bene, quindi? Dipende. L'iniziativa di Google Cloud è sensata per un hyperscaler non europeo che voglia fare affari con i Governi del Vecchio Continente. Fare partnership con aziende come T-Systems è logico, ma proprio quest'ultima riporta alla memoria un caso simile che non è andato esattamente per il meglio.

A fine 2015, T-Systems aveva definito una collaborazione analoga con Microsoft in cui l'azienda tedesca faceva da "data trustee" per il cosiddetto Microsoft Cloud Germany, una istanza cloud separata dal resto della rete globale Microsoft e che offriva alcuni servizi di Azure, Office 365 e Dynamics CRM Online. L'iniziativa si chiuse tre anni dopo, secondo alcun osservatori perché i servizi offerti dal cloud "segregato" non erano al livello di quelli globali. Erano altri tempi, certo, ma quell'esperienza va come minimo ricordata.

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