Capgemini, allarme fintech: per le banche tradizionali è l’ora dell’all digital

Il World FinTech Report 2021 rivela che per puntare alla redditività le banche stanno sviluppando touch point esclusivamente digitali

Autore: Redazione ImpresaCity

Il World FinTech Report 2021, pubblicato da Capgemini con Efma, rivela che le FinTech sono vicine al prossimo traguardo di crescita: la redditività, resa possibile dalle mosse intraprese durante la pandemia Covid-19. Per contrastare questa popolarità delle FinTech tra i consumatori, e visti i risultati sempre più simili in termini di profitti, le banche tradizionali stanno sviluppando entità esclusivamente digitali per attirare specifici segmenti di mercato.

Il World FinTech Report 2021, basato su insight provenienti da diverse fonti di 33 mercati tra cui l’Italia, rivela che più della metà (51%) delle FinTech stima un calo delle riserve di capitale, dal momento che i costi relativi a personale, onboarding e archiviazione dei dati sono aumentati durante i lockdown introdotti per contrastare la pandemia. Eppure, nonostante il contesto volatile, il settore FinTech ha registrato una crescita dell’attività dell’11% anno su anno nel quarto trimestre del 2020, dopo quattro anni consecutivi di calo.



Le FinTech, grazie a un portfolio di prodotti diversificato, stanno conquistando anche gli investitori: la loro maturazione le ha infatti rese competitor e partner a tutti gli effetti, e dal report si evince come le FinTech in fase avanzata abbiano riportato una crescita dell’attività commerciale del 9% tra il 2019 e il 2020.  L’adozione a livello globale di modelli digitali durante la pandemia ha permesso alle FinTech di guadagnare quote di mercato, scatenando la concorrenza nel settore e aumentando la pressione sui player tradizionali. Il 25% dei consumatori di tutto il mondo richiede infatti servizi più rapidi, personalizzati e comodi, confermando la disponibilità a sperimentare i prodotti bancari offerti dagli operatori di nuova generazione.

Ma se da un lato i consumatori accolgono volentieri i servizi delle FinTech, dall’altro continuano a fidarsi delle banche tradizionali, con il 68% degli intervistati che dichiara di essere disposto a provare l’offerta unicamente digitale della propria banca di riferimento. Tuttavia, decenni di lacune operative, tecnologie legacy e vecchi modelli di business rendono più sfidante la trasformazione per gli operatori tradizionali, per quanto l’impatto del Covid-19 dimostri che non è più possibile aspettare ulteriormente prima di agire.

Per continuare ad avere una posizione rilevante, i player tradizionali si preparano a far leva sui loro punti di forza, come portata globale e fiducia dei clienti, cercando allo stesso tempo di migliorare su quelli deboli, come legacy IT e customer experience. Mettere l’utente al primo posto è una priorità assoluta, e man mano che il settore si evolve, le banche devono rivolgersi a mercati specifici e soddisfare la domanda dei consumatori a livello locale. Le banche sono consapevoli del potenziale dell’engagement digitale, tanto che il 63% dei manager bancari intervistati ha affermato che i touch point digitali consentono di sviluppare un business capillare, mentre il 50% ha dichiarato che permettono di portare nuovi prodotti sul mercato più velocemente e il 52% che rendono la collaborazione con l’ecosistema più facile grazie alla funzionalità plug-and-play.

Sebbene i percorsi digitali delle FinTech stiano diventando un modello strategico di riferimento da seguire, le banche devono comunque muoversi in modo accurato e specifico, perché non esiste un approccio unico che possa andare bene per tutti i touch point digitali”, ha commentato Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini in Italia. “Le realtà finanziarie che oggi sono in grado di garantire crescita e redditività a lungo termine saranno i casi di successo della futura era FinTech”.

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