AI Storage, una leva strategica per ripartire. Il caso “Italware a Digital Value company” e IBM

L’artificial intelligence applicata allo storage è un mercato atteso da tassi di crescista straordinaria fin dai primi mesi del 2021. Scopriamo come e perché grazie ai numeri di IDC e al caso di un ecosistema di valore come quello che unisce IBM e Italware a Digital Value company

Autore: Marco Maria Lorusso

L’artificial intelligence applicata allo storage è un mercato atteso da tassi di crescista straordinaria fin dai primi mesi del 2021. Scopriamo come e perché grazie ai numeri di IDC e al caso di un ecosistema di valore come quello che unisce IBM e Italware a Digital Value company.

Un ecosistema che grazie a piattaforme e soluzioni/servizi di nuova generazione sta accompagnando le imprese italiane verso una nuova normalità in cui l’eccezionale accelerazione della rivoluzione digitale, e dei dati che produce, è diventata parte del quotidiano. Un’accelerazione che ha spinto inevitabilmente tutti noi verso la flessibilità e la scalabilità degli ambienti cloud ma che ora chiede maggiore sicurezza, efficacia, stabilità di gestione per un patrimonio informativo che sta raggiungendo dimensioni inimmaginabili fino a pochi mesi fa. 



AI Storage i numeri

Intanto qualche numero, secondo IDC i ricavi mondiali per il mercato dell'intelligenza artificiale (AI), inclusi software, hardware e servizi, dovrebbero ammontare a 156,5 miliardi di dollari nel 2020, con un aumento del 12,3% rispetto al 2019. Più nel dettaglio però IDC prevede che i ricavi dell'hardware AI (server e storage combinati) raggiungeranno i 13,4 miliardi di dollari nel 2020, rappresentando una crescita del 10,3% anno su anno, un calo significativo rispetto all'anno precedente, quando era cresciuto del 33,4%.

All'interno del mercato hardware, si prevede che AI ​​Storage crescerà dell'11,4% quest'anno, leggermente al di sopra di AI Server, che dovrebbe crescere del 10,1%.
Si prevede che il mercato complessivo dell'hardware registrerà una forte ripresa con una crescita del 35,5% anno su anno il prossimo anno, guidato da AI Storage, che dovrebbe crescere del 43,1% anno su anno. Amita Potnis, direttrice della ricerca in Enterprise Infrastructure Practice di IDC, spiega molto chiaramente: «Sebbene il mercato generale abbia visto un rallentamento a causa della pandemia COVID-19, gli investimenti per l'intelligenza artificiale e l'infrastruttura di analisi continueranno, e forse aumenteranno, in buona parte dei settori chiave delle nostre economie. Lo storage vedrà una crescita più forte rispetto ai server grazie alla nuova generazione di dati insieme ai set di dati esistenti che saranno selezionati per supportare i modelli di intelligenza artificiale con una maggiore adozione di file system paralleli ad alte prestazioni». 

Ai Storage, l’esplosione delle “perfiferie”

A scatenare un simile trend è ovviamente, spiegano i ricercatori, la “nuova e incerta normalità” in cui siamo piombati da circa un anno. Una normalità in cui le “periferie” delle infrastrutture IT sono aumentate in maniera spesso incontrollata tra sedi remote e domestiche, scatenando una generazione di dati senza precedenti. Una crescita che ha ha portato alla richiesta di piattaforme tecnologicamente inevitabilmente più avanzate e soprattutto capaci di automatizzare il patrimonio informatico, metterlo al sicuro, gestirlo in maniera efficace. Una sfida di portata epocale da cui dipendono le sorti di moltissime realtà produttive del territorio oggi. Chi avrà la capacità di prendere decisioni migliori in meno tempo grazie a dati più sicuri e affidabili avrà infatti un vantaggio competitivo clamoroso da giocare al tavolo della ripartenza.  

AI Storage «il cloud non basta», il caso IBM, Italware a Digital Value company

Proprio in questo scenario si muove da tempo un system integrator tutto italiano di eccellenza come Italware che grazie ad una relazione storica e solida con IBM ha costruito una strategia ad hoc per accompagnare le imprese del nostro Paese verso una automazione e una gestione innovativa del proprio patrimonio informativo.

Nello specifico Digital Value nasce dall’integrazione di due imprese primarie del settore Technology & Service Solutions come Italware S.r.l. ed ITD Solutions S.p.A., entrambe attive nel settore large account (Top Clients, organizzazioni con oltre 500 dipendenti), segmento di mercato che registra il tasso più alto di crescita atteso nel prossimo triennio , oltre il 50%, e che polarizza il 53% del totale del mercato Italiano.



All’interno di questo segmento, Digital Value si focalizza nei settori industriali con maggior capacità d’investimento, quali Utilities e Tlc, con presidio delle aree Finance, Automotive, Defence & Security, che richiedono crescenti competenze nell’offerta integrata di Tecnologie, Servizi IT e Soluzioni.Dalle parole ai fatti abbiamo chiesto a Sergio Ajani, CTO di Digital Value, di inquadrare l’impegno della società italiana proprio in un mercato che, come detto, avrà onore e onere di guidare le imprese verso una ripartenza tanto attesa quanto necessaria.

«Nonostante il processo ormai consolidato di adozione delle piattaforme Cloud, sia in sostituzione che soprattutto in affiancamento alle architetture di elaborazione e memorizzazione tradizionali, l’evoluzione dei sistemi IT on premise continua senza sosta – racconta Ajani -. La necessità è quella di rendere disponibili ai Clienti anche presso i propri CED le prestazioni e le funzionalità tipiche dei sistemi erogati in Cloud. Aspetti come l’elasticità, l’automazione, le procedure di gestione DEVOPS sono ormai elementi imprescindibili di ogni soluzione moderna.

IBM come sempre rappresenta un partner tecnologico di grande efficacia, ed in particolare, riguardo gli aspetti sopra citati, i grandi investimenti operati nel settore dell’AI hanno una ricaduta positiva a livello di tutte le tecnologie IBM. I sistemi IBM Powe AI, I e Storage rappresentano una sintesi tra architetture stabili, consolidate ed affidabili, ed il mondo più visionario legato all’adozione di strumenti di AI che rendono “smart” gran parte delle attività di provisioning ed operations. Come System Integrator riteniamo che le soluzioni IBM rappresentino un tassello importante della nostra strategia di Customer Centricity, consentendoci di progettare e realizzare piattaforme tecnologiche moderne, aperte al Cloud e gestite con la stessa logica smart anche on premise a vantaggio del business dei nostri Clienti».

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