Deloitte: nel 2021 il cloud crescerà 7 volte di più rispetto alla media dell’IT

La pandemia ha spinto le aziende ancora di più verso il cloud, e il mercato uscirà dalla crisi probabilmente più forte che mai

Autore: Redazione ImpresaCity

Arriva la ventesima edizione del report “TMT Predictions” di Deloitte, lo studio che analizza i trend in ambito Technology, Media e Telecomunicazioni (TMT) che potrebbero influenzare consumatori e aziende a livello globale nei prossimi mesi, evidenziando anche quali di questi settori ha avuto un impatto maggiore dalla crisi Covid-19.

È ormai sotto gli occhi di tutti che la pandemia ha portato con sé un’accelerazione tecnologica senza precedenti, soprattutto in Italia. Infatti è cambiato radicalmente il modo in cui viviamo e lavoriamo, ma allo stesso tempo una vasta gamma di tecnologie aziendali e di consumo, dal 5G al cloud, continuerà a offrire nuove opportunità di business a tutto l’ecosistema socio-economico”, premette Andrea Laurenza, TMT Industry Leader, Deloitte Central Mediterranean.

A livello Technology, La crisi sanitaria con i conseguenti lockdown e l’aumento del lavoro da remoto ha accelerato la crescita del mercato cloud, che nel 2020 ha registrato tassi più elevati rispetto al 2019. Tra il 2021 e il 2025, si prevede che l’aumento dei ricavi rimarrà superiore al 30%, in quanto le aziende migreranno sempre più verso il cloud per rispondere a una serie di obiettivi, come diventare più efficienti e agili, e introdurre innovazioni.

Sulla spinta della pandemia, sempre più aziende hanno intrapreso il passaggio verso il cloud, e probabilmente il mercato emergerà dalla crisi più forte che mai. I cloud service provider e gli altri player dell’ecosistema avranno l’opportunità di capitalizzare l’aumento nell'uso del cloud, e gli utenti avranno a disposizione ulteriori mezzi per creare valore. Nel prossimo futuro, le tecnologie cloud potrebbero diventare la soluzione principale per molteplici tipologie di business.


Sempre in ambito Technology, un altro tema al centro dell’attenzione nel 2021 è il 5G: sebbene sia dimostrato che le radiazioni delle reti mobili 5G e dei telefoni 5G non influenzino la salute degli individui, sono diffuse alcune preoccupazioni sui rischi per la salute associati alla rete di quinta generazione. In questo contesto, l’Italia (53% del campione nazionale) si colloca al penultimo posto dei Paesi per livello di conoscenza sul 5G. È necessario pertanto impostare un tempestivo e adeguato piano di informazione che educhi i consumatori affinché vengano opportunamente arginate le paure a essa associate.

Ma altri temi tecnologici saranno alla ribalta nel prossimo anno, come per esempio Industria 4.0 e l’intelligent edge: nel 2021 il mercato globale di intelligent edge raggiungerà i 12 miliardi di dollari, con un CAGR di circa 35%. Tale aumento è guidato principalmente dalle aziende di telecomunicazioni e dalle loro reti 5G, insieme ai fornitori di soluzioni cloud.  

Inoltre, vi sarà un’accelerazione delle RAN di nuova generazione: le reti di accesso radio aperte e virtuali (RAN) offrono agli operatori di rete mobile (MNO) il potenziale per ridurre i costi e ampliare la scelta dei fornitori quando adotteranno il 5G. Non solo: si avrà anche l’inizio dell’onda 8K, con le vendite di TV 8K potrebbero raggiungere i 5 miliardi di dollari nel 2021, e considerando accessori e servizi per la produzione di contenuti 8K, saranno generati ulteriori centinaia di milioni di dollari, mentre istruzione e aziende sceglieranno sempre più la realtà virtuale: nel 2021 le vendite di visori di realtà aumentata, noti come XR, cresceranno del 100% rispetto al 2019, trainati dagli acquisti del comparto aziendale e del mondo dell’istruzione. 

“Anche se persistono alcune resistenze come nel caso del 5G, il nostro Paese sta vivendo un incremento dell’alfabetizzazione digitale sia a livello di consumatori sia di aziende, ed è fondamentale capitalizzare questi cambiamenti per ottimizzare il rilancio socio-economico post Covid. È necessario dunque ripensare un piano di sviluppo integrato che intercetti le opportunità derivanti dal Next Gen EU e che, attraverso investimenti mirati, riesca a sviluppare le giuste capacità, soluzioni e processi utili per una crescita strutturale e sostenibile”, conclude Andrea Laurenza.

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