HP Reinvent: l'IT all'insegna della flessibilità

Il post-lockdown ci lascia nuovi modi di lavorare, con il PC in primissimo piano. HP Reinvent mostra come HP abbia recepito questa evoluzione.

Autore: f.p.

Diversi osservatori e vendor hanno messo in evidenza il fatto che, durante il lockdown, il PC ha riconquistato il ruolo di principale device per la produttività e la vita privata. D'improvviso, molti hanno scoperto che serve un computer vero e proprio per fare le cose più importanti: uno smartphone o un tablet non bastano. In realtà, afferma HP, i primi segnali del "ritorno" dei dispositivi più tradizionali si erano visti anche prima del Covid-19. Ora si sono accentuati e, per chi progetta e produce PC, è inevitabile coglierli per recepirli nelle proprie strategie.

Secondo HP il tempo speso al PC stava crescendo già prima della pandemia. Ed è un fatto generazionale: i mitici Millennials passano 13 ore la settimana davanti al PC. I Gen Z salgono a 18. A farne le spese non è il tempo passato davanti allo smartphone, che cala ma marginalmente (da 14 a 13 ore la settimana). In realtà quello del PC è "tempo digitale" in più. Ore che i consumatori passano in più davanti al PC perché questo è visto come uno strumento utile a creare e consumare contenuti, collaborare, lavorare, anche al benessere personale.

"Oggi il PC è essenziale", sintetizza Mike Nash, Global Head of Customer Experience for Personal Systems di HP. Un commento ribadito, per la sua parte di business, anche da Anneliese Olson, General Manager and Global Head HP Print Category. Perché oltre che usare di più il PC oggi si stampa anche di più. La stampa, aziendale e personale, resta molto utile per l'apprendimento, la creatività, il lavoro. Un frutto del lockdown, certamente, ma anche qualcosa che resterà nelle nostre abitudini. Non fosse altro che perché il remote working prima è stato un obbligo e ora si presenta come opportunità. Che molti coglieranno.
Tutto questo però impatta da un lato sulla progettazione dei nuovi prodotti, che devono essere pensati per essere performanti ovunque. In un ufficio tradizionale come in un home office o un coworking. Dall'altro impatta sulla gestione IT delle imprese, che deve supportare un ambiente ibrido ufficio-casa, garantendo nel frattempo la sicurezza e la gestione dei device. Nel lockdown lo ha fatto accettando inevitabili compromessi legati all'emergenza. Ora deve farlo in modo sistemico e trasversale, senza rischi per le informazioni e per la produttività.

Per HP si va verso un modo nuovo di concepire il personal computing e la stampa. Non solo per i prodotti, che devono essere più pratici, ergonomici e performanti. Ci sarà una maggiore attenzione ai servizi, perché sono un mezzo per garantire a chi lavora da casa la stessa esperienza che avrebbe lavorando in ufficio. E cambieranno i modelli di acquisto, alla ricerca di una maggiore flessibilità per contratti, outsourcing, finanziamenti. Perché è tutta l'IT a diventare più flessibile ed adattabile.

Le novità di HP Reinvent

Il senso delle novità che HP porta al suo evento HP Reinvent sta nell'essere in linea con questo nuovo modo di lavorare e usare le tecnologie. In generale un utente "Vuole essere più produttivo - spiega Andy Rhodes, Global Head of Commercial Personal Systems di HP - e questo vuol dire di solito essere più veloci. Ma, in questo scenario, vuole anche prodotti versatili e pensati in logica wellbeing". La versatilità si lega al mobile computing e quindi ai notebook. La richiesta di potenza viene ancora soddisfatta al meglio dai desktop. Il wellbeing significa ergonomia e questo riguarda, nelle novità HP, i display.
Lato notebook, la novità principale è HP ProBook 635 Aero G7, definito come il portatile più leggero (meno di un chilogrammo) con processori AMD (sono i Ryzen serie 4000) del mercato. Unisce caratteristiche professionali con un'attenzione al design che è più di taglio consumer. È accompagnato dall'aggiornamento dei notebook HP ProBook serie 600 e 400, per un totale di altri sei modelli.

Lato desktop, HP ritiene che oggi la domanda principale del mercato vada verso sistemi potenti ma di piccole dimensioni. Per questo HP propone un sistema - HP EliteDesk 805 G6 - con processori AMD capace di gestire anche piattaforme per la realtà virtuale, ma in formato Mini o SFF (Small Form Factor). Stessi formati, ma meno potenza, per i nuovi HP Desktop 405 G6.

Anche i display vengono ripensati in funzione della praticità. I nuovi HP E24D e E27D G4 Conferencing Monitor integrano quello che serve (microfoni, webcam popup... tutto a parte il PC) per gestire sessioni di videoconferenza di qualità. Mentre HP E24T G4 Touch Monitor è un display desktop di concezione tradizionale ma, come indica la denominazione, con uno schermo sensibile al tocco.
Lato stampanti, invece, le novità di rilievo sono rappresentate da due prodotti diversi ma pensati con la stessa logica: "condensare" funzioni anche evolute in uno spazio ridotto. Prodotti quindi professionali ed enterprise, ma con la possibilità di adattarsi a vari spazi di lavoro. Collocabili anche in piccoli uffici e, se necessario, in ambienti home office. Si tratta, in dettaglio, dei plotter a grande formato HP DesignJet Studio (accompagnati al lancio anche da nuovi modelli delle serie T200 e T600) e della stampante laser HP LaserJet Enterprise 400. Questa, sottolinea HP, era stata studiata ben prima della pandemia, per soddisfare la richiesta di piccole periferiche business.

Attenzione ai servizi

Se il luogo di lavoro si delocalizza e la gestione IT deve curarsi di un ambiente operativo sempre più flessibile, i servizi diventano l'elemento chiave che permette di farlo in maniera omogenea. Servizi che per HP non sono solo quelli di gestione: la logica è portare al modello as-a-Service più componenti tecnologiche e più aziende possibile.

HP aveva già attiva una offerta Desktop-as-a-Service (DaaS), che ora riorganizza per trasformarla nella base di una offerta più articolata ed aperta alla collaborazione con i partner di canale. Ad HP restano le fondamenta: la fornitura di hardware, il financing, i servizi di riparazione e di analisi dell'utilizzo delle risorse IT. Su questa base si possono innestare altri servizi HP, specie per il provisioning e la protezione dei device. Ma soprattutto si innestano i servizi infrastrutturali, applicativi e di supporto dei partner, che - ritiene HP - adesso hanno più possibilità di affiancare l'offerta della casa americana.
Il DaaS è però una opzione considerata dalle grandi imprese. Per le PMI serviva qualcosa di diverso e per questo è nato HP Business Boost. È un servizio pensato in particolare per le PMI che devono rivedere la loro IT, e la loro produttività, in funzione del remote working. Magari con budget limitati che di certo non erano stati stanziati per il "new normal". A fronte di un canone mensile, HP associa a un prodotto acquistato (anche con finanziamento) alcuni servizi di base e altri servizi premium che richiedono una quota supplementare.

Tra i primi ci sono ad esempio alcune funzioni di device management e la fornitura di cartucce di inchiostro o toner. Tra i servizi premium troviamo alcune funzioni di cyber security e la protezione dei device da danni accidentali. HP Business Boost sarà lanciato prima negli Stati Uniti e poi, entro fine anno, anche in Europa Occidentale.

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