Modernizzazione dell'IT, si va in quella direzione, ma con lentezza

L'uso efficace della tecnologia rappresenta la chiave del successo nella trasformazione, ma sussistano ancora ostacoli consistenti, Non mancano gli ostacoli, in particolare in termini di restrizioni di budget e della scarsità di competenze interne. Le evidenze della ricerca 'Lo stato di modernizzazione, trasformazione e innovazione nell'era digitale' di Boomi, realizzata da Vanson Bourne su1.200 responsabili IT e business in 19 Paesi, tra i quali l’Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

Le aziende sono impegnate in progetti di modernizzazione dell’IT, trasformazione digitale e innovazione, ma il percorso non è privo di ostacoli: per molti è complesso e non così rapido.
E’ ciò che emerge dalla ricerca "Lo stato di modernizzazione, trasformazione e innovazione nell'era digitale commissionata da Boomi, azienda di Dell Technologies, a Vanson Bourne.
La ricerca è stata realizzata intervistando 1.200 responsabili IT e business in 19 Paesi nelle regioni Nord America, Emea e Asia-Pacific, appartenenti ad aziende da 500 a oltre 3.000 dipendenti e in otto mercati chiave (finanza, manufacturing, retail, sanità, pubblica amministrazione, education, insurance e life science).

L’Emea va più lenta
Se è vero, infatti, che il 94% delle organizzazioni sta affrontando la modernizzazione dell’IT, il 92% è impegnato nella trasformazione e il 93% ha avviato progetti di innovazione, è altresì vero che, mentre il Nord America guida la classifica con il 44% dei progetti di innovazione già conclusi e con una seconda fase di iniziative già avviate, in Emea questo dato scende al 29% superato da progetti ancora in fase iniziale (35%). A livello globale, il report evidenzia che oggi la tecnologia supporta e guida le aziende più del passato, dalle banche al retail, sia per migliorare l’offerta al cliente finale che i processi interni. Il 59% del campione, infatti, sostiene che l'utilizzo efficace della tecnologia ha rappresentato la chiave del successo della propria trasformazione. Tuttavia, il 55% degli intervistati ritiene che la sua azienda non stia innovando a un ritmo competitivo.
Le organizzazioni devono affrontare ancora sfide impegnative per implementare in modo più rapido ed efficiente i propri programmi di modernizzazione, innovazione e trasformazione. 

Le sfide da vincere
A rallentare i processi evolutivi sono in particolare le restrizioni di budget (58%), una forte barriera in settori come l’educazione (64%) e la pubblica amministrazione (61%), la scarsità di competenze tecniche (56%) in particolare nel settore insurance (58%) e nel manufacturing (51%). Sfide da superare, tenendo conto del fatto che le aziende in grado di di massimizzare il proprio budget quando investono in strategie e tecnologie digitali hanno l'opportunità di migliorare il ROI di oltre il 1.000%. 
Nel complesso, emerge come il grado di innovazione è molto diverso a seconda del settore di mercato preso in esame; mentre finance, retail e il settore life science sono ai primi posti nell’aver portato già a compimento i progetti di innovazione, il 19% delle aziende nella pubblica amministrazione non sta ancora innovando. 
"Nel prossimo decennio assisteremo a un ritmo di cambiamento ancora più rapido rispetto agli anni 2000 e 2010", ha dichiarato Chris Port, Chief Operating Officer di Boomi. "Sebbene la modernizzazione, la trasformazione e l'innovazione abbiano generato valore economico negli ultimi anni, le organizzazioni non possono permettersi di riposare sugli allori. Soprattutto ora, che, come si evince da questo studio, le priorità di business, i driver del cambiamento e le esigenze tecnologiche stanno rapidamente convergendo”. 

Ulteriori evidenze 
- Le aziende scelgono il low-code per promuovere le iniziative di trasformazione
: le organizzazioni stanno cercando di supportare al meglio anche i dipendenti che hanno meno competenze tecniche, ecco perché investire in piattaforme a basso codice è un obiettivo primario per oltre la metà delle aziende che non lo hanno già fatto. Quasi il 50% degli intervistati prevede di introdurre una piattaforma di sviluppo a basso codice entro la fine del 2020 
- Negli approcci alla trasformazione le aziende in Emea indicano al primo posto metodologia Agile (44%) mentre le aziende in Nord America mostrano una propensione maggiore per il DevOps /DevSecOps, indicata al primo posto dal 52% degli intervistati, e nella regione Apac si predilige la mappatura del customer journey (51%) L'intelligenza artificiale è la tecnologia che avrà un impatto maggiore sulle aziende nei prossimi 5 anni (46%), seguita dall'innovazione in ambito security (35%) e dall'analisi dei big data (35%) 
- Le aziende si focalizzano sull'esperienza dei clienti e sulla produttività dei dipendenti: l’impegno nella trasformazione di oggi è rivolto principalmente all'esperienza dei clienti (54%) e alla produttività dei dipendenti (50%). Entrambe queste aree sono fondamentali per supportare una forza lavoro e una base clienti più moderna e agile. I responsabili dell’IT e del business concordano nel ritenere che il più grande vantaggio che la modernizzazione ha comportato per la loro azienda sia una migliore esperienza del cliente (49%) 
- L'innovazione diverrà una responsabilità condivisa: le organizzazioni devono ancora impegnarsi nella modernizzazione e perché questo avvenga in modo completo sarà necessario un cambiamento profondo a livello aziendale, dove tutti partecipino attivamente. Attualmente, l'innovazione è guidata dal Ceo (65% globalmente, 59% in Emea), dal Cio (58% nel mondo e 60% in Emea) e dai responsabili dei dipartimenti (54% e 55%) e solo il 12% ha affermato che la forza lavoro, nel suo insieme, rappresenta una guida. Tuttavia, il 56% degli intervistati prevede che, nell’arco di tre anni, l'innovazione diverrà una responsabilità di tutti e non solo delle prime linee, in Emea sarà comunque il dato relativo alla responsabilità del Ceo a salire, raggiungendo il 68% 
E ancora: per l'86% degli intervistati la tecnologia cambierà radicalmente il modo in cui la propria organizzazione opererà nel prossimo decennio; in Europa e nell’area Asia-Pacific le big data analytics rappresenta l’area di principale investimento in innovazione nei prossimi anni (41%), mentre nel Nord America è l’IoT a piazzarsi al primo posto (45%); il 39% degli intervistati ritiene che la propria organizzazione venga regolarmente 'superata' da concorrenti e altre aziende del settore; i responsabili dell’IT in generale vedono più vantaggi nella modernizzazione rispetto a chi si occupa del business, specialmente quando si tratta di semplificare i processi (48%); il 59% delle organizzazioni ritiene che per garantire un successo di business continuo nell’arco dei prossimi 12 mesi si dovrà adottare la tecnologia 'giusta'.
“I dipendenti guidano ogni processo aziendale e interazione. Investire nella propria forza lavoro oggi migliorandone la formazione, il flusso di lavoro e le risorse con la tecnologia posizionerà l’azienda tra le principali del proprio settore”, ha continuato Port. “È necessario adottare una cultura idonea e avere le persone giuste per avviare un cambiamento costante e anticipare la concorrenza. La modernizzazione e l'innovazione devono iniziare oggi e non fermarsi mai”.

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