Confcommercio: con lockdown, consumi -47,6% ad aprile e Pil -16% a maggio

Confcommercio: "Domanda quasi azzerata in turismo, ristorazione, intrattenimento e automotive. Burocrazia e incognita efficacia provvedimenti alimentano incertezza".

Autore: Redazione ImpresaCity

Confcommercio mette in evidenza come il completo lockdown di aprile ha avuto conseguenze che il sistema economico italiano non ha mai sperimentato dopo la seconda guerra mondiale. Infatti, dopo la flessione del 30,1% di marzo, nel mese scorso i consumi sono crollati, rispetto ad aprile 2019, del 47,6%. Pochissimi i segmenti che sono riusciti a registrare un segno positivo (alimentazione domestica, comunicazioni ed energia), per molti altri, invece, soprattutto quelli legati alle attività complementari alla fruizione del tempo libero, la domanda è stata praticamente nulla. "Cifre quasi inverosimili che, purtroppo, testimoniano gli effetti derivanti dalla sospensione, non solo di gran parte delle attività produttive, ma anche di quelle sociali e relazionali dirette" scrive Confcommercio in una nota.
"Non basteranno gli ulteriori recuperi di attività attesi da giugno in poi per cambiare significativamente la rappresentazione statistica di una realtà fragile e profondamente deteriorata. Una realtà in cui l’eccesso di burocrazia, male endemico di cui soffre il nostro Paese, ha presentato il suo conto anche durante la pandemia e nella quale anche l’efficacia dei provvedimenti messi in cantiere dalle autorità nazionali e internazionali rimane un’ulteriore incognita" sottolinea ll’Ufficio Studi di Confcommercio
"A marzo la produzione industriale ha evidenziato un forte calo congiunturale del 28,4%, al netto dei fattori stagionali, e una flessione del 29,3% su base annua. L’occupazione in marzo continua a diminuire proseguendo lungo una tendenza emersa già in novembre. Considerando il peggioramento delle condizioni economiche registrato in marzo e aprile e la ripartenza indebolita dalle misure di contenimento da Covid-19, si stima per il mese in corso una crescita congiunturale del PIL, al netto dei fattori stagionali, del 10,5%, dato che porterebbe a una decrescita del 16% rispetto allo stesso mese del 2019" conclude Confcommercio.

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