Coronavirus, lockdown e reti rallentate: il parere di Fastweb

Il lockdown ha portato un aumento sensibile del traffico dati sulle reti fisse e mobili. Fastweb ci ha dato il suo punto di vista.

Autore: f.p.

Smart working e cittadini bloccati a casa per l'emergenza coronavirus hanno portato ovunque una crescita del traffico dati in rete. Una crescita segnalata da più parti che viene seguita con attenzione dagli operatori, anche in Italia. Perché mai come in questo caso è importante che la rete funzioni. Per aiutare le aziende ma anche i cittadini. La cui principale forma di socialità ora è digitale.

Fastweb ci ha comunicato diversi dettagli in più sulla situazione, valutata dal suo punto di vista. E ci ha spiegato cosa stiamo imparando dall'emergenza coronavirus.

Avete rilevato un aumento sensibile del traffico dati sulle vostre reti fisse e/o mobili? Se sì, in che percentuale rispetto alle settimane pre-lockdown?
Al momento registriamo sulla nostra rete fissa a livello nazionale un aumento generalizzato del traffico dati nell’ordine del 40%. È utile però fare un po' di chiarezza sull’uso degli indicatori perché in questi giorni sono circolati dati che non danno un’idea del fenomeno in corso. È inutile diffondere dati sui volumi complessivi di traffico. L’unico indicatore in grado di segnalare la reale capacità delle reti di supportare il traffico è il volume di “picco”, ovvero la quantità massima di dati che circola sulla rete in un dato momento, generalmente di sera.

Per Fastweb questo picco è passato da 2,8 Terabit/s a circa 3,9 Terabit/s, registrando, appunto, un aumento di circa il 40%. Altro dato interessante è la natura del traffico. Rispetto ai volumi complessivi, il 90% è rappresentato da traffico di download mentre l’upload è di circa il 10%. Tradotto in termini di picco, il traffico di upload sta registrando quindi un aumento poco superiore alla media, segno che l’aumento dello smart working è pienamente compatibile con gli attuali dimensionamenti di rete e dunque non rappresenta una fonte di criticità.

Ritenete che le reti attuali, per il vostro punto di vista, possano reggere questo aumento? O saranno richiesti interventi particolari?
Da quello che possiamo osservare sulla nostra infrastruttura indubbiamente rileviamo una crescita sostenuta del traffico Internet ma le nostre reti sono dimensionate per supportare l’incremento dei dati. Gli interventi che abbiamo tempestivamente messo in atto hanno consentito di evitare congestioni e consentire un utilizzo regolare del servizio di connettività da parte di tuti gli utenti.

I principali snodi di rete sono stati infatti upgradati e dimensionati per supportare picchi fino a 4,5 terabit/secondo, molto al di sopra dei picchi attuali, garantendo così un servizio fluido. Continuiamo a monitorare e prevediamo ulteriori interventi nel caso ce ne fosse bisogno.
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Guardando più al futuro, l'esperienza di queste settimane ci dice qualcosa su come dovremmo far crescere le nostre infrastrutture di rete nazionali?
Se davvero vogliamo far crescere rapidamente le infrastrutture di rete nazionali ed imprimere un’accelerazione significativa alla digitalizzazione del Paese dobbiamo necessariamente puntare sulle tecnologiche che hanno già dimostrato di essere in grado di superare i limiti di posa delle tradizionali reti in fibra ottica FTTH per rapidità di deployment, di efficienza dei costi nonché di capacità di connessione pari al Giga.

Grazie allo sviluppo di reti 5G FWA (Fixed Wireless Access), sulle quali intendiamo continuare a investire per ampliare la rete ultra-broadband proprietaria, saremo in grado in tempi rapidi di mettere a disposizione una rete ancora più performante in ampie zone del Paese e fornire connettività fino ad 1 Giga ad ulteriori 8 milioni di famiglie ed imprese.

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