Capgemini, per le aziende energy and utilities è l’ora dell’Intelligent Automation

Una ricerca del Capgemini Research Institute mostra i vantaggi del nuovo paradigma, che comprende anche l’Intelligenza Artificiale, anche se tuttora vengono sottovalutati

Autore: Redazione ImpresaCity

A livello mondiale, il settore energy and utilities sta utilizzando sempre più l’intelligent automation, che comprende anche l'uso dell'Intelligenza Artificiale (IA), in significativo aumento dal 2017. Dalla nuova ricerca del Capgemini Research Institute emerge però che i manager di queste aziende stanno ampiamente sottovalutando il potenziale di tale tecnologia, tanto che molti progetti su vasta scala vengono messi in secondo piano.  

La ricerca, condotta su oltre 500 manager del comparto energy and utilities di sette Paesi tra cui l’Italia, e dal titolo “Intelligent Automation in Energy and Utilities: The next digital wave”, ha rilevato che quasi la metà degli intervistati sottovaluta i benefici derivanti dalle proprie iniziative di intelligent automation, mentre solo il 18% delle aziende sta sviluppando dei casi d’uso capaci di apportare rapidamente benefici e solo il 15% di coloro che hanno preso parte al sondaggio dichiara che la propria azienda sta implementando diversi casi d’uso su larga scala che riguardano l’intelligent automation. 

Il report ha anche evidenziato che la scalabilità dell’automazione presenta significative disparità su base geografica e sotto-settoriale: per esempio, negli Stati Uniti il 23% delle imprese del settore energy and utilities ha implementato iniziative di intelligent automation su vasta scala, rispetto al 16% in Francia e in India e a solo l'8% nel Regno Unito; allo stesso tempo, un quinto (20%) dei dirigenti del settore oil and gas ha affermato di aver implementato diversi casi d’uso su larga scala, in contrapposizione al 6% delle imprese idriche. 

Il settore sta comunque traendo vantaggio dall’utilizzo dell’intelligent automation rispetto ad altri comparti, ma sarà necessario concentrarsi su scalabilità, benefici immediati e superamento del gap digitale perché questa tecnologia divenga ampiamente diffusa. In termini di benefici, il 47% degli intervistati ha sottovalutato la riduzione dei costi, il 48% la soddisfazione della clientela e il 45% l'impatto sui ricavi, sia netti e sia incrementali. 

Ma le sfide di business e il gap di competenze ostacolano la diffusione su larga scala: se da un lato l'adozione complessiva dell'IA è cresciuta in tutto il settore, con la maggioranza degli intervistati (52%) che afferma di aver implementato un certo numero di casi d’uso (rispetto al 28% che, invece, aveva implementato solo progetti pilota due anni fa), dall’altro, solo una piccola minoranza di manager (15%) ha dichiarato che la propria azienda si è impegnata nell’implementazione di numerosi casi d’uso di intelligent automation su scala. 

Per gli intervistati, le sfide legate al business rappresentano barriere alla scalabilità dei progetti, e includono una mancanza di coordinamento tra le diverse business unit (37%), la mancanza di impegno da parte del management (35%) e una reticenza a livello aziendale a sperimentare tecnologie che potrebbero sostituire i lavoratori (34%). Inoltre, per molti manager, anche la carenza di competenze rappresenta un’ulteriore sfida all’implementazione dell’intelligent automation. La maggioranza (55%) ha citato la mancanza di talenti qualificati nelle tecnologie per l’automazione, mentre il 47% afferma che vengono fatti pochi sforzi per incrementare le competenze dei dipendenti. Inoltre, il 42% degli intervistati sottolinea la difficoltà di trattenere i lavoratori che presentano le giuste competenze, mentre il 41% ha evidenziato la riluttanza dei dipendenti ad apprendere nuove competenze. 

“Il settore energy and utilities sta iniziando a comprendere i veri benefici che l’intelligent automation è in grado di apportare per migliorare l'efficienza aziendale, la customer satisfaction e i ricavi. I dirigenti stanno correttamente inserendo l'implementazione dell'automazione tra le loro massime priorità. Adesso l'attenzione deve spostarsi sui fattori che consentono la scalabilità di più casi d'uso, come investimenti in talenti specializzati, un coordinamento più integrato tra le unità di business e un maggiore impegno da parte del management. Dopo aver assaporato i benefici dell'automazione, le aziende del settore energy and utilities devono ora raddoppiare i propri investimenti per poter godere di tutti i benefici apportati da questa tecnologia", ha commentato Andrea Falleni, Managing Director di Capgemini Business Unit Italy. 

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