Confcommercio su vendite al dettaglio: cresce l'elettronica, peggiora l'alimentare

Confcommercio: "Siamo in un quadro di incertezza, l'area del consumo non si modifica, ma si sposta di volta in volta".

Autore: Redazione ImpresaCity

"La sostanziale tenuta della domanda delle famiglie, in un quadro di deciso rallentamento dell'economia, è meno confortante di quanto sembri. Infatti, il tasso di crescita annuale dell'indice delle vendite in termini reali passa dall'1,6% di gennaio allo 0,3% di febbraio, una frenata che potrebbe preludere a future riduzioni tendenziali. Nel complesso, infatti, si rafforza la sensazione che la riduzione della fiducia non si sia ancora completamente riflessa nei comportamenti di spesa delle famiglie". E' il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat sulle vendite al dettaglio.
"D'altra parte, - continua la nota - il dato di sintesi continua a derivare da andamenti non omogenei a livello di merceologie e tipologie distributive. Il modesto recupero delle vendite presso le imprese di minori dimensioni è compensato dalla crescente difficoltà delle imprese più grandi, con la sola, illuminante, eccezione dei discount". "Analogamente il miglioramento del non alimentare si traduce in un peggioramento della domanda per l'alimentare. In sostanza – conclude l'Ufficio Studi - l'area del consumo non si modifica, ma si sposta di volta in volta. L'unica eccezione continua ad essere rappresentata dal commercio elettronico, i cui tassi di crescita a due cifre derivano anche dal ritardo con cui il nostro Paese si è avvicinato a questa modalità d'acquisto".

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