SAP TechEd 2018: obiettivo integrazione

Il modello della Intelligent Enterprise passa in primo luogo per le applicazioni, ma richiede anche una grande capacità di integrazione fra componenti diversi. Il messaggio del SAP TechEd 2018 è che SAP sta lavorando in questo senso.

Autore: f.p.

Il concetto di Intelligent Enterprise su cui SAP fa leva da qualche tempo si può vedere da diversi punti di vista. Il principale e più evidente è che le aziende oggi hanno a disposizione strumenti che permettono di implementare in maniera "smart" i principali processi d'impresa. Adottando questi componenti è possibile mettersi allo stesso livello dei concorrenti tecnologicamente più evoluti e di soddisfare i clienti esigenti seguendo le loro necessità.

Dal palco del SAP TechEd 2018 di Barcellona, però, Björn Goerke - Chief Technology Officer della software house tedesca - mette in evidenza un altro punto di vista: l'intelligenza e la reattività per le imprese viene anche dall'integrazione delle componenti tecnologiche vecchie e nuove. Una integrazione nativa nel caso delle piattaforme SAP della Intelligent Suite, ma che deve comunque essere facilitata anche quando entrano in gioco applicazioni e servizi di terze parti. In questo modo, spiega Goerke, i vari processi aziendali possono connettersi e cooperare fra loro.

Molte delle recenti novità di SAP vanno verso nuove possibilità di integrazione per le imprese, puntando comunque sempre sulla Digital Platform. "Per avere tutto il potenziale di una Intelligent Enterprise - sottolinea infatti Goerke - serve una base solida, che nel caso di SAP comprende HANA per la gestione dei dati e la Cloud Platform per la parte di analisi". Il passo successivo è rendere più "disponibile" questa base, facilitando la condivisione delle informazioni al suo interno e da/verso l'esterno. Anche perché "pochi clienti possono adottare sin da subito e integralmente la suite cloud di SAP: quasi certamente hanno già applicazioni on-premise, che siano SAP o meno, e altri servizi cloud".
Uno dei punti di forza della Digital Platform è l'integrazione nativa fra tutti i componenti, ora gli utenti SAP possono ottenere in proprio alti livelli di integrazione utilizzando i SAP Cloud Platform Open Connector. Si tratta in estrema sintesi di API aperte che permettono di definire un dialogo diretto fra i moduli SAP e applicazioni o servizi di terze parti. SAP propone già connettori predefiniti per oltre 150 applicazioni non SAP, chi vuole crearne di nuovi e specifici ha a disposizione un ambiente di sviluppo facilitato da funzioni di machine learning.

Denominato Integration Content Advisor, questo ambiente genera in autonomia lo schema di mapping fra le strutture dati degli elementi da combinare, derivandolo dalla "esperienza" che ha maturato nello sviluppo di altri connettori e dalla semantica dei servizi in gioco. In questo modo chi sta sviluppando il nuovo connettore vede il suo compito notevolmente semplificato proprio nella parte più complessa. È importante sottolineare che gli Open Connector permettono una condivisione nativa delle informazioni, senza duplicarle inutilmente.

Sempre in ottica integrazione, SAP ha deciso di portare alla sua Cloud Platform alcune componenti di serverless computing. Si tratta delle Cloud Platform Functions, che in sintesi offrono una piattaforma Function-as-a-Service strettamente collegata agli eventi che si possono generare all'interno delle applicazioni SAP. A questo tipo di eventi è ora possibile associare codice che attiva azioni specifiche, sempre nelle applicazioni SAP oppure in altri ambienti collegabili. Per fare un esempio molto semplice, l'attivazione di un nuovo collaboratore in un'applicazione di workforce management genera automaticamente un messaggio specifico nel canale Slack del suo gruppo di lavoro.
Björn Goerke tiene a sottolineare che l'adozione del serverless computing è "opportunistica", non vuole assolutamente dire che SAP si stia organizzando per fare concorrenza ai grandi cloud provider. Il punto di partenza è diverso: "C'è una intrinseca rigidità in diversi modelli SaaS e molti clienti hanno sperimentato che per aggirarla hanno forzato anche troppo il nucleo dei loro sistemi. L'approccio di SAP vuole portare l'apertura dell'integrazione ma allo stesso tempo mantenere pulito il core applicativo", evidenza il CTO di SAP. Per il resto "La SAP Cloud Platform è e resta una piattaforma business-PaaS, non vogliamo entrare in concorrenza con gli hyperscaler ma restare agnostici e portabili rispetto alla piattaforma sottostante, che sia il cloud di SAP o quello di altri provider".

Un contributo importante all'integrazione viene anche dalle tecnologie di machine learning e quindi dalla parte di SAP Leonardo. SAP entra infatti nel settore in decisa crescita della Robotic Process Automation con alcuni sviluppi che si concretizzeranno a inizio 2019 sotto forma di un nuovo prodotto. Il cuore di questi sviluppi è SAP Intelligent Robotic Process Automation Studio, una piattaforma che permette di creare automi software in maniera guidata, combinando tecnologie di machine learning con l'apprendimento per "osservazione" dei processi manuali da automatizzare.

La piattaforma registra i passi seguiti da un operatore umano in una specifica operazione e permette poi di parametrizzarli, in modo da estendere il campo di applicazione del bot a processi simili. Il suo primo ambito di applicazione sarà all'interno di SAP S/4HANA.










Si può diventare intelliget enterprise passo per passo
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