Come cambia il cloud PaaS, tra specializzazione e "full stack"

Dal punto di vista di chi sviluppa applicazioni e servizi il cloud è cambiato e va oltre i classici servizi PaaS. Secondo Forrester a guidare questa evoluzione sono AWS, Google e Microsoft.

Autore: Francesco Pignatelli

Il mondo del cloud PaaS (Platform-as-a-Service) ha sempre seguito dinamiche peculiari rispetto ai "fratelli" IaaS e SaaS. Per le aziende è chiaro - o dovrebbe ormai esserlo - come sfruttare il cloud per la parte infrastrutturale e applicativa, mentre le piattaforme di sviluppo sono un ambito specifico. E oltretutto che evolve rapidamente per recepire ogni soluzione che permette di produrre, testare e implementare codice con maggiore velocità.

Anche per questo il cloud PaaS di oggi è ben diverso da quello di solo un paio di anni fa e comprende uno stack esteso di elementi: API, container, componenti serverless, funzioni di CI/CD (Continuous Integration/Delivery), sicurezza e via dicendo. La conseguenza - spiega Forrester Research nel report Forrester Wave: Full-Stack Public Cloud Development Platforms - è che nel sempre nuovo mondo PaaS vincono i cloud provider che possono offrire servizi cloud dalla parte "bare metal" in su e che possono far valere le loro economie di scala.

Ciò non vuol dire che non possa esserci spazio per i provider PaaS "puri", solo che molti grandi utenti hanno bisogno di gestire tutto lo stack cloud (infrastruttura e piattaforme) e chi offre servizi specifici non dà questa opportunità. Ma il mondo PaaS resta dinamico, non a caso gli sviluppi ultimamente più popolari puntano a nascondere la complessità infrastrutturale eliminando parte della sua gestione. Per fare qualche sempio basta guardare alle offerte Container-as-a-Service (CaaS) come Red Hat OpenShift, alle piattaforme di sviluppo low-code (o no-code) e a tutto il mondo FaaS (Function-as-a-Service).


Per Forrester questa dinamicità permette la convivenza di più operatori PaaS "full stack" per il mercato enterprise: i grandi nomi del cloud (AWS, Google, Microsoft) e quattro realtà che si sono più specializzate (Alibaba, CenturyLink, IBM, Oracle). Le dimensioni però contano e la Top 3 del nuovo PaaS vede nell'ordine AWS, Microsoft e Google.

Facile prevedere la posizione di AWS, "la più grande per qualsiasi dimensione". La scala conta anche ora che AWS cerca di conquistare sempre più sviluppatori puntando su servizi preconfigurati e su sviluppi di tendenza come quelli legati al machine learning. Il punto di forza principale è la costante innovazione nei servizi offerti, sia pure con qualche lacuna qua e là (ad esempio per la parte container).

Al secondo posto è Microsoft, che lato PaaS è riuscita a sfruttare sia l'esperienza maturata con i tool di sviluppo tradizionale sia la possibilità di collegare i servizi cloud direttamente alle piattaforme enterprise come Office. Per Forrester, Azure è un ambiente PaaS solido e ben integrato con altri servizi cloud accessori. I punti deboli sono legati alla parte delle funzioni cognitive (tranne Azure ML) ed a quella FaaS.


Google è riuscita a conquistare il terzo posto investendo molto e puntando nettamente sull'innovazione e sulla crescita dell'infrastruttura. Alle aziende utenti piace la focalizzazione sullo sviluppo di applicazioni cloud-native, la scelta open source e la qualità di alcuni servizi (IAM, sicurezza, database, machine learning). Piace meno una conseguenza dell'innovazione frequente: alcuni servizi restano troppo a lungo in una "versione anteprima".

Chi viene dietro la Top 3 ha punti di forza e di debolezza. Oracle e IBM si giocano il quarto posto. Oracle sembra avere una strategia più chiara e può contare sulla estrema solidità dei servizi collegati alla parte database, ma il suo cloud viene definito un "work in progress" in cui a volte non è semplice orientarsi. IBM ha definito chiaramente la sua strategia da meno tempo ma per la parte più PaaS (IBM Cloud Private) può far leva su argomenti "di tendenza" come la parte cognitiva.

In coda ci sono Alibaba e CenturyLink. Alibaba oggi è presente a livello globale (anche in Europa) con una offerta di servizi che sta crescendo trasversalmente - quindi anche nella parte PaaS - e può contare su una notevole capacità di investimento. CenturyLink è un cloud provider in senso proprio solo sul mercato USA (qui si è concentrata l'analisi di Forrester) e la sua offerta è frammentata perché nasce da una sequenza di acquisizioni. Lato PaaS è essenzialmente quella di AppFog, limitata per gli utenti enterprise.

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