La trasformazione digitale? Questione di mentalità.

Secondo Gartner la tecnologia serve ma non basta. E le imprese trascurano l'aspetto culturale del cambiamento.

Autore: Redazione ImpresaCity

Le aziende sono concentrate sulle nuove tecnologie da adottare per favorire la loro trasformazione digitale e su come integrarle nei loro processi. Ed è giusto, conferma Gartner, il problema è che troppo spesso queste stesse aziende non tengono conto dell'aspetto "culturale" del cambiamento. Serve invece modificare la mentalità delle persone interne: una evoluzione tecnologica che non è sostenuta da un cambiamento culturale, infatti, mette a rischio il successo di qualsiasi iniziativa.

Tecnologia e mentalità sono quindi sullo stesso piano, spiega Gartner. La cultura aziendale resta comunque la colonna portante delle iniziative di cambiamento, se è troppo "monolitica" e poco flessibile queste saranno rallentate o, peggio, vanificate. La cultura aziendale deve agevolare il cambiamento anche favorendo l'assunzione di rischi da parte dei dipendenti. Una impostazione troppo rigida porta invece a non cambiare per evitare conseguenze spiacevoli, anche solo a livello informale.



Gli analisti di Gartner indicano quattro passi fondamentali che, se messi adeguatamente in atto, favoriscono lo sviluppo di una cultura aziendale positiva. Il primo è sviluppare una "vision" condivisa che ispiri il cambiamento e lo motivi. In questa visione devono necessariamente esserci l'accettazione del rischio e la velocità del cambiamento, contrapposti al modello tradizionale che spinge le persone a prendere decisioni con calma e cautela, proprio per ridurre il rischio.

Bisogna poi definire e condividere i comportamenti chiave che si considerano in linea con la volontà di cambiamento. A seconda delle situazioni può trattarsi dell'acquisizione progressiva di nuove competenze, come anche dei contributi che si portano al lavoro del proprio team.



Non può mancare ovviamente una fase in cui la concretizzazione della nuova visione viene monitorata e favorita, anche con valutazioni quantitative. Anzi, per Gartner si tratta di due fasi a due livelli distinti. La prima riguarda la gestione delle risorse umane, che ha già le sue metriche di valutazione del personale e deve ampliarle per mettere in prima fila i nuovi comportamenti favorevoli al cambiamento.

Più genericamente, l'altro livello da considerare è quello del monitoraggio. I cambiamenti in azienda richiedono tempo per diffondersi e si deve capire, ad esempio attraverso indagini anonime, con che velocità lo stanno facendo.

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