Confesercenti: 162 giorni di lavoro “divorati dal fisco”

Imposte su lavoro, imprese e consumi: italiani versano il doppio rispetto a spagnoli ed inglesi.

Autore: Redazione ImpresaCity

Secondo uno studio Confesercenti sulla situazione della pressione fiscale, il sospirato ‘Tax Freedom Day’ che nel 1990 scattava a maggio, ora è scivolato al 12 giugno.
Impressionante l'avanzata delle tasse locali, frutto del federalismo. Comparando il nostro peso fiscale con gli altri Paesi emerge l'insostenibilità di quello italiano. E il futuro, sempre stando alle valutazioni ufficiali, non promette nulla di buono: le previsioni “tendenziali” (quelle che diventeranno realtà se non si farà nulla) ci dicono che la “maledizione” del 44% ci accompagnerà (decimo più, decimo meno) almeno fino al 2017
Certo, le tasse, in una società civile, sono il prezzo da pagare per i servizi pubblici, come la legge e l’ordine pubblico, l’istruzione, la salute, la manutenzione delle infrastrutture. Ma, se ci deve essere una qualche corrispondenza fra tasse e servizi, fra prelievo e spesa, allora occorre chiedersi come possa spiegarsi una realtà che vede il nostro paese: 
Secondo Confesercenti “l'abbassamento della pressione fiscale è più che mai una priorità che non può essere risolta con qualche misura tampone. Le risorse, insiste Confesercenti, vanno trovate tagliando la spesa pubblica. Gli sprechi, le spese inutili, i troppi livelli istituzionali producono uno sperpero enorme di denaro pubblico. Si può cominciare a risparmiare molto con il rigore ed una coraggiosa riforma. E’ strumentale ogni tentativo di prendere tempo: bisogna cominciare subito per favorire la ripresa”.

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