Oggi le aziende del settore Ict devono inevitabilmente confrontarsi con l'
onda innovativa del cloud computing: volenti o nolenti, infatti, si trovano nella condizione di doverlo fare, spinti dagli stessi clienti che vogliono capire meglio il fenomeno. Tale fatto, è ancora più vero, per quelle aziende che hanno nella
consulenza e nella system integration il proprio core business. Più di altre realtà, infatti, devono spiegare il nuovo paradigma, opportunità e rischi, ai clienti che si interrogano sul fatto di avviare o meno una strategia cloud.
Lo sanno bene
Axiante, società di consulenza applicativa che opera a livello locale e internazionale, e
Mauden, system integrator spcializzato soprattutto nella componente hardware, incontrati di recente a un evento stampa.
"Spesso prodotti o elementi innovativi si fermano alla fase pionieristica e non diventano tecnologie per il mercato di massa, con applicazioni fruibili da molti. Il successo o meno della tecnologia è strettamente correlata al fatto che diventi fruibile da molti utenti. L'Rfid e il voice recognition sono esempi di ottime tecnologie che non hanno sfondato in maniera massiva sul mercato. Il Cloud, pur essendo ancora in una fase pionieristica, invece, ha tutte le credenziali per affermarsi sul mercato.
Manca però un po' di concretezza e, soprattutto
mancano le applicazioni core. Non ci si può fermare infatti a fornire in modalità di servizio la posta elettronica e la video conferenza, occorre spingersi alla gestione della supply chain, alla contabilità, …alle applicazioni che mandano avanti l'azienda" afferma
Romeo Scaccabarozzi, President di Axiante.
"Pur non essendoci ancora oggi applicazioni core sulla nuvola,
esistono però grandi opportunità. Opportunità che si possono cogliere se si sposta l'attenzione sui servizi invece di ragionare in ottica di prodotti Il modello delle ‘
applications as a service' applicato alle applicazioni core, ha insito in sé il concetto di autoregolazione, di Sla definiti e costi certi. Così concepito il Cloud Computing lega i costi ai benefici sin dalla fase iniziale, il cliente ha un grosso potere non solo di acquisto e il rischio è più spostato sul fornitore" continua Scacabarozzi. Secondo Axiante in un disegno così concepito le aziende, soprattutto le
3.500 realtà che si occupano di consulenza e system integration in Italia, devono trasformarsi,
cambiare il modo di fare prodotti e vendere servizi. Da parte sua
Axiante si è organizzata per operare sia come advisor sia come system integrator in grado di supportare le aziende nell'adozione ottimale del cloud, partendo dall'evidenziarne i benefici in termini di maggiore flessibilità delle infrastrutture e di reattività ai cambiamenti di business, per arrivare a un miglioramento delle performance e a risparmi nei costi. Aderisce bene a questo modo di concepire il cloud
l'esempio recente costituito dall'applicazione di Business Intelligence e Performance Management che Axiante sta progettando e realizzando per
un colosso della grande distribuzione internazionale, presente da anni anche in Italia. Questo cliente ha espresso la necessità di accedere a un'applicazione di Business Analytics per un periodo limitato nel tempo. Nello schema classico, e prima che il concetto di cloud fosse assimilato, si sarebbe provveduto alla realizzazione e alla messa in opera di quanto richiesto sui sistemi dell'azienda stessa. "Grazie anche alla ‘nuvola', si potrà invece fornire accesso a questo tipo di
applicazioni mission critical secondo il modello ‘as a Service', utilizzando appieno le potenzialità del cloud computing innestandovi contenuti a valore", spiega Scaccabarozzi.
[tit:Mauden: il system integrator tra le nuvole]
La visione di
Mauden è più orientata alla tecnologica. Si tratta di un system integrator, specializzato sulla componente hardware (soprattutto storage) e mainframe. Noto come
Business partner Ibm, è aperto anche ad altri altri vendor.
"
Siamo una realtà al passo coi tempi. Il mondo cambia e anche la nostra attività evolve - afferma
Giuseppe Belardinelli -
Amministratore Delegato di Mauden. Qual è la situazione odierna: cloud o nebbia? Slogan commerciale o sostanza? Oggi il cloud computing lo si si utilizza senza rendersene conto. E' una
rivoluzione e non una semplice trasformazione.
Mauden guarda al nuovo paradigma nell'accezione di cloud privato." E' una visione condivisa coi clienti, realtà di grandi dimensioni che capiscono che si sta affermando un nuovo modello di fornitura di servizi. E mentre guardano con forte ritrosia a servizi di cloud pubblico (a cui accedono solo in modo marginale), mostrano interesse per il modello privato.
Per Mauden il paradigma si esprime attraverso elementi già presenti nel mondo attuale quali la virtualizzazione, il monitoraggio e l'automazione, il self provisioning e nuove logiche di billing."Per essere cloud-ready occorre erogare i servizi in questa logica. Non è momento di fare salti, ma occorre procedere per gradi, evolvendo verso la cloud privata. Sui nostri principali clienti il cloud viene declinato proprio in questo modo: si implementano architetture virtualizzate e automatizzate che abilitano l'erogazione delle applicazioni informatiche interne sotto forma di servizio, attraverso l'Intranet aziendale. La
virtualizzazione è sempre più estesa e lo sviluppo operativo di logiche di monitoraggio e di
provisioning automatico delle risorse configura un IT sempre più fattore di abilitazione e competitività. Questo è l'ambito in cui stiamo sviluppando la nostra specializzazione cloud, che vuole essere di
competenza nel disegno di architetture, di offerta tecnologica e di consulenza nella riconversione ai modelli di cloud computing di infrastrutture e applicazioni", dichiara Belardinelli.
Mauden punta quindi a distinguersi come
"Cloud Builder", il partner in grado di supportare i clienti nella progettazione, costruzione e gestione delle loro cloud private, e nella fornitura di infrastrutture su cui implementarle. Oggi il system integrator sta lavorando soprattutto su progetti legati alla virtualizzazione, ad ampio spettro, con uno sviluppo interessante dei
progetti di Vdi, la virtualizzazione del posto di lavoro. In quest'ambito sta gestendo progetti core business per i clienti
nel mercato retail ma anche
nel settore bancario (sale di negoziazione).
L'operatore, sta inoltre assistendo all'evoluzione dell'offerta dei principali operatori (Ibm, HP, Cisco, Dell, …) di infrastrutture su cui poggiare la costruzione delle cloud private. Questa offerta si sta concentrando in logiche di ‘stack' monobrand che comprendono capacità elaborativa (in particolare server blade), networking, storage, virtualizzazione e strumenti di ‘orchestrazione'. E anche se la domanda opera ancora con logiche da system integration, sempre maggiore è la spinta verso ambienti monobrand, caratterizzati da maggiore facilità d'uso, da ridotti conflitti e da migliori Tco.
"Per questo,
Mauden ha definito accordi con alcuni primari operatori, investendo sulla formazione di competenze interne e sulle certificazioni richieste per essere, ancora una volta, al passo coi tempi", conclude Belardinelli.