L'IT per rilanciare il Vecchio Continente

Investire nell'It per rilanciare l'economia europea in un mondo dove i cambiamenti non sono più sotto il nostro controllo, è l'avvertimento di Regina Casonato, di Gartner

Autore: Redazione ImpresaCity

In un mondo in cui non tutto è sotto il nostro controllo, investire nell'IT può aiutarci a risparmiare risorse e continuare sulla strada dello sviluppo. 
"Ci muoviamo in un contesto dove non tutti i fattori sono sotto il nostro controllo: ci sono cose che possiamo fare, altre per le quali siamo del tutto impotenti". A parlare è  Regina Casonato, Country Leader Research di Gartner in Italia.
Per la numero uno in Italia dell'autorevole società di ricerca e consulenza USA, in uno scenario come quello che ci si presenta agli occhi, sono tre i grandi temi da considerare e su cui costruire strategie di sviluppo possibili: l'economia, la protezione dell'ambiente e la proliferazione delle informazioni.  

Economia

"Crisi economica globale? Fino ad un certo punto. Ci sono regioni che stanno crescendo a ritmi inferiori rispetto agli anni passati, certo, ma pur sempre a velocità almeno doppia rispetto all'Europa".   I numeri parlano chiaro: se in questi anni la crescita media è stata del 3,6% a livello globale, il Vecchio Continente è cresciuto dell'1,7% (meno della metà del mondo nel suo complesso!), il Nordamerica e Pacifico (Australia, Nuova Zelanda)  hanno  toccato il 3% ed il 2,8% rispettivamente. Già con l'America meridionale siamo sopra il 4 (esattamente il 4,3%), ma è con Africa e Asia che le percentuali di crescita toccano il vertice: 5,1% per il Continente nero e 5,2% per i Paesi asiatici.  

Ambiente

"Entro il 2014 la gran parte dei piani industriali includerà i costi per il contenimento delle emissioni di CO2". La capacità di un'azienda di tenere fede alle necessità in materia di protezione ambientale, sia che si tratti di obblighi di legge o di impegni presi in modo autonomo, sarà fondamentale per quanto riguarda il rapporto con isitutzioni e consumatori e lo sviluppo di un'immagine aziendale positiva.  

Proliferazione delle informazioni

"Entro 2 anni – dice la Casonato - l'accesso ad internet avverrà principalmente da device mobili. Nei paesi emergenti , in realtà, è già così e nei prosssimi ventiquattro mesi questo fenomeno si espanderà anche i paesi giù sviluppati". Questo porterà ad una proliferazione della quantità di informazioni: oggi, abbiamo 1 miliardo di transistors per ogni essere umano e 30 miliardi di targhette elettroniche (rfid tags). "Nel 2015 i device connessi in rete saranno più di 15 miliardi. Ogni giorno si generano 15 petabyte di nuove informazioni, e questa cifra raddoppia ogni 18 mesi". Numeri di fronte ai quali ci sentiamo quasi impotenti: dobbiamo cambiare unità di misura, ordine di grandezze.  
Cosa significa tutto questo? La risposta della casonato è decisa: "Investire nell'IT è l'unico modo per risparmiare risorse, da una parte, e per rilanciare una politica di sviluppo economico e sociale, dall'altra". 
L'analista identifica quattro trend che domineranno i prossimi anni, ed attorno ai quali dovremmo costruire i piani di rilancio e sviluppo dell'economia europea. "Il social computing è il primo trend", dice. È un fenomeno che rimette le persone al centro di ogni proposizione e piano industriale. "Ignorare le dinamiche sociali insite nel social computing significa mettere a rischio l'intero processo aziendale, il business process management".
A seguire, e strettamente collegato, è il trend numero 2, che la Casonato definisce contextual computing. Ovvero, "costruire messaggi, proposizioni, offerte, promozioni sulla singola persona". Con 7,3 miliardi di device collegati ad una rete, e 298 milioni di abbonati a servizi internet di ogni genere, è possibile personalizzare le offerte e le relazioni con i clienti: "Contatti costruiti sulla localizzazione geografica e sulle preferenze della persona". Ti piace l'abbigliamento di una determinata marca e sei nelle vicinanze di un negozio dove è in corso un'offerta proprio su quella linea? Ecco che ti arriva un messaggio che ti spinge a guardare di persona gli articoli in offerta. Oppure, sei iscritto a comunità di appassionati della cucina toscana? La rete di un ristorante toscano ti individua e ti segnala che lì puoi assaggiare i piatti che ti piacciono tanto. 
Certo, "tutto questo offre anche problemi, prima di tutto per la sicurezza dei dati personali", ammette Regina Casonato. Problemi anche per la enorme quantità di dati da trattare, analizzare, gestire. Ed è qui che entra in gioco il trend numero 3, l'advanced analytics. "Non è solo questione di quantità, ma anche di qualità", e "le perfomance passate non sono indicatori di performance future".  
Velocità, velocità, velocità: sarà questo l'imperativo. Il real time nell'analisi dei dati e delle informazioni. Serviranno grandi infrastrutture, e reti sufficienti per soddisfare questa richiesta di velocità. Servirà il cloud computing, il quarto ed ultimo tra i trend individuati da Gartner. Cloud computing: cosa significa? "Che il 20% delle aziende, già nel 2012, non avrà alcun assett IT  a bilancio".
Non solo: "Serviranno nuovi skills, nuove culture, manager di nuovo tipo e nuova generazione", necessari per gestire processi industriali altamente frammentati, in cui ogni singola fase potrebbe essere in mano ad attori diversi, anche – se non principalmente – esterni all'azienda proprietaria del bene o servizio. Con i problemi di comunicazione che possono sorgere e con la necessità di adeguarsi e rispettare parametri di legge diversi: "Saranno molti i casi di processi di produzione i cui attori risedono in Paesi diversi", dice infatti la Casonato.  
Qualche consiglio per gli amministratori aziendali ed i dirigenti IT del futuro? "Dovranno imparare a bilanciare semplicità e complessità, trasparenza e opacità, partecipazione ed esclusione".

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