Le imprese sono chiamate a un rinnovamento costante in termini di modelli di business, organizzazione e asset. Nuovi stili impongono un uso innovativo delle tecnologie, strettamente correlato al business. Una ricerca IDC commissionata da HP mette in luce sfide e opportunità per le imprese italiane nella gestione della trasformazione.
Autore: Barbara Torresani
Sono interessanti gli spunti che emergono dalla ricerca "Business e IT: opportunità e sfide per le imprese italiane nella gestione della trasformazione" commissionata da HP a Idc. Quella odierna è una fase delicata per le economie mondiali e locali. Stiamo attraversando la fase acuta del decennio delle grandi trasformazioni (2000-2010) e ci siamo lasciati alle spalle gli anni migliori in termini della spesa IT. Sono infatti ormai lontani i periodi di crescita a due cifre; gli ultimi anni hanno fatto registrare ritmi molto contenuti. In particolare, il 2009 dell'IT italiana è stato un anno drammatico in termini di spesa IT, in decrescita del -8,1%. E da un'osservazione dei primi mesi del 2010 risulta che anche per quest'anno il segno positivo non tornerà. Guardando al 2010 e al 2011, infatti, la tendenza delle aziende in termini di spesa IT evidenzia un atteggiamento molto prudente. Nel 2009 si sono bruciati circa 2 miliardi di Euro su 25 miliardi di spesa IT; una riduzione economica che ha generato la definizione di nuove agende, in cui si sono posticipati gli investimenti di progetti e allungati ciclo di vita dei prodotti. E' questa quindi una fase non semplice, temporalmente estesa; una situazione di discontinuità e incertezza che sta diventando una variabile che bisogna sempre più considerare e valutare. Non è solo una crisi che investe l'Italia; è un contesto globale. Le economie emergenti fanno registrare ritmi di crescita più elevati rispetto a quelle tradizionali. Se oggi la crescita nello 'spending IT' dei paesi emergenti si attesta a un +27% nel triennio 2010-2013 crescerà sensibilmente raggiungendo un +49%. La ricerca, come spiega Fabio Rizzotto, IT Research di IDC: "mostra come le dinamiche di spesa IT in Italia riflettano il concetto di ‘cost and growth', due temi apparentemente contrapposti, ma che in realtà risultano connessi in modo intrinseco: da un lato ricerca di efficienza e razionalizzazione e dall'altra di sviluppo e innovazione. Due elementi dalla cui combinazione si crea un circolo virtuoso determinante per il successo". In un contesto di questo tipo sono molteplici le sfide che le aziende devono affrontare. Numerose aziende hanno intrapreso un percorso di valorizzazione dei propri sistemi informativi; in specifico all'IT si è chiesto di fare un salto, facendo pressioni su chi deve gestire i sistemi informativi. Dopo la fase di ottimizzazione dei sistemi informativi occorre capire come le tecnologie informatiche inserite all'interno delle organizzazioni possano dare un contributo alla crescita del business, rendendo l'IT sempre più parte integrante delle strategie aziendali, inserita in una visione olistica, che parte dall'infrastruttura per arrivare ai processi. Le nuove tecnologie stanno ridefinendo il modo di fare impresa, le comunicazione e i modelli di interazione sul Web. Per le imprese superare la crisi vuol dire avere un programma di trasformazione nel modo di operare, in grado di generare qualità e innovazione.
[tit:Un'IT in trasformazione] Siamo quindi in un momento discontinuità rispetto al passato, con un'onda d'urto immediata sui processi e adeguamenti in atto su logiche di business e IT. In questo clima però i vertici aziendali non vedono l'IT solo come puro costo, anche se non sono ancora numerosi i casi in cui l'IT è traghettatore verso modelli innovativi. La ricerca IDC, svolta per conto di HP, è stata condotta su un campione di 100 imprese di dimensioni medio e medio grandi con l'obiettivo di fotografare lo stato dell'arte dei sistemi informativi delle imprese italiane, ma anche per capire quali i percorsi ideali di sviluppo, i gap da recuperare e le aspettative da soddisfare. L'analisi dei risultati fa emergere circoli virtuosi che si contrappongono a situazioni di IT ingessato. Ad aziende in difficoltà con budget IT in pesante contrazione e approccio IT difensivo si contrappongono realtà che hanno avviato processi di ottimizzazione, in grado di liberare risorse per iniziative di sviluppo e innovazione. Le aziende che considerano l'IT fonte di innovazione o a supporto per la competitività dell'azienda sono anche ‘early adopter' di tecnologie abilitanti quali la virtualizzazione (con progetti che vanno oltre la virtualizzazione server). Le aziende che hanno implementato progetti di virtualizzazione inoltre sono più propense a lanciare iniziative IT: le aziende che stanno cancellando i nuovi progetti IT sono per la maggior parte aziende non virtualizzate. E l'IT Governance (bets pratices come Itil, business continuity, business impact analysis,...) è più matura nelle aziende che utilizzano servizi di outsourcing. Le tecnologie Ict sono entrate nel tessuto connettivo delle organizzazioni; la sfida più grande è andare oltre la sfera tecnologica delle iniziative e ricercare il valore delle tecnologie strettamente connesso al business aziendale. Sviluppo e innovazione delle organizzazioni guardano a un utilizzo dell'ICT in forme più flessibili, in cui l'infrastruttura è valutata su performance non tecniche ma sul valore di business che esprime. Si investe su attività di consolidamento/virtualizzazione ma anche su: rinnovamento dei data center, integrazione delle applicazioni, migrazione di ambienti operativi, Soa, wireless e mobility. E l'ICT come servizio e il cloud computing risultano essere tra i fattori di innovazione più interessanti; si tratta di nuovi modelli di fruizione dell'IT con un peso ancora limitato - i numeri infatti non trasmettono ancora il vero valore di questi paradigmi - che rappresentano una trasformazione non epocale ma che si avvertirà su lungo periodo, coerente con le nuove dinamiche di business. "Le imprese si interrogano su come dare valore alle tecnologie, trasformandole in leva strategiche per il business e quali siano le modalità di gestione più ottimali, sostiene Ennio Ceccarelli, Technology Services Sales Manager di Hp. La sincronizzazione tra IT e business deve trovare posto nell'agenda delle imprese nei prossimi 24 mesi". E prosegue: "La dimensione del mercato, le sfide e la globalizzazione spingono le aziende a cercare fornitori IT a tutto tondo, in grado di togliere al cliente l'onere di gestire le infrastrutture, capaci di porsi come partner credibili che erogano e coprono tutte le componenti: hardware, software e servizi." HP pensa di poter giocare un ruolo di primo piano in uno scenario così delineato. Nel corso degli anni ha esteso il proprio raggio d'azione a tutte le componenti IT: hardware (per esempio con l'acquisizione Compaq); software (in questa componente il portafoglio sempre più esteso e si arricchisce di continuo grazie a prodotti derivanti dalle acquisizioni - per esempio Mercury, Opsware, Peregrine); servizi, in quest'ambito l'acquisizione di Eds ha fatto la differenza. Con un ampio spettro di prodotti e soluzioni HP è quindi in grado di supportare le aziende nella definizione delle esigenze e nel disegno complessivo dell'infrastruttura e di pianificare a fianco del cliente una roadmap che riesca a innescare un processo interno di trasformazione aziendale al passo coi tempi.
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