Presidente Monti, quando i piccoli imprenditori prendono carta e penna

Un piccolo imprenditore del settore della pubblicità scrive al Presidente Monti mettendo nero su bianco cosa non va. E ne vien fuori uno spaccato che si rispecchia in molte altre situazioni.

Autore: Redazione ImpresaCity

Ha fatto scalpore la lettera inviata da un piccolo imprenditore che ha messo nero su bianco perchè le cose non vanno affatto bene. Una lettera che inizia così e vale la pena di leggerla.
Caro Presidente Monti,
ho 39 anni, mi occupo di pubblicità da 17 anni, e da più di 16 sono un imprenditore.
Un piccolo imprenditore: la mia agenzia oggi conta poco più di 40 persone. Ma un imprenditore che nel suo piccolo, insieme ai suoi soci, si dà un gran da fare, da sempre.
Le scrivo in questo inizio d'autunno perché, come mi accade sempre, sono tornato dalle vacanze estive pieno di voglia di fare, di inventare, di creare. Ma la prima mail che ho letto è stata una circolare del mio commercialista su "riforma del lavoro, nuova deducibilità costi auto e nuova deducibilità contributo SSN dei premi assicurativi delle auto". L'ho letta e subito l'effetto adrenalina estiva è passato.
E mi chiedo – molto ingenuamente, lo so – se le domande che io e i miei soci continuiamo a porci siano mai transitate sulla scrivania del suo Governo.
Non avrei mai pensato di rivolgermi direttamente al Presidente di qualsiasi Governo del passato, ma oggi è diverso. Oggi c'è una persona onesta e interessata al bene dell'Italia, questo è quello che penso.
E allora dico: ma lo sa che ci sta passando la voglia?
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