Bankitalia, ecco i costi delle mafie per le imprese

Tra costi diretti e indiretti, la criminalità pesa sulle imprese per cifre equivalenti al 2,6% al Sud e all'1% al Nord.

Autore: Redazione ImpresaCity

Qual è l'impatto economico della criminalità organizzata sui bilanci delle imprese italiane? E' la domanda che si è posta la Banca d'Italia, delineando una possibile risposta in un rapporto destinato al Ministero dell'Interno.
I risultati dello studio sono stati presentati da Anna Maria Tarantola, vicedirettore generale di Bankitalia, nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare antimafia.
Nel complesso, le mafie pesano sui bilanci aziendali per ingenti cifre, equivalenti al 2,6% al sud e all'1% al centro-nord.
Il calcolo è stato effettuato tenendo conto di tre categorie di spesa: le "spese
di anticipazione" (per esempio assicurazioni e sicurezza), "spese di conseguenza" (pizzo, refurtiva, mancati guadagni derivanti dall'effettivo verificarsi del delitto) e "spese di reazione" (i costi dovuti alle indagini e all'esecuzione delle pene).
Le tre categorie non incidono in modo omogeneo a livello geografico: al sud prevalgono le spese di conseguenza, mentre al centro-nord quelle di anticipazione. 
Ma a pesare sulle imprese sono anche i costi indiretti delle mafie, quali ad esempio quelli legati alla concessione di credito.
Rientrano in questa categoria, ha spiegato la Tarantola, "l'aumento dei costi operativi delle banche costrette dalla criminalità a sostenere maggiori spese per la sicurezza e la protezione". Gli istituti bancari, nelle aree con intensa attività criminale, spesso richiedono maggiori garanzie per la concessione del credito e pagano tassi di interesse minori.

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