Abi, Cdp, Sace e Simest a supporto delle aziende italiane esportatrici

Siglato un accordo finalizzato a potenziare il supporto finanziario alle imprese esportatrici italiane: in pipeline 40 operazioni di export finance e internazionalizzazione per oltre 9 miliardi di euro.

Autore: Redazione ImpresaCity

Abi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Sace e Simest hanno siglato un accordo finalizzato a potenziare il supporto finanziario alle imprese esportatrici italiane, con l'obiettivo di rafforzarne la competitività internazionale.
Firmatari il Direttore Generale di Abi, Giovanni Sabatini, e gli Amministratori Delegati di Cdp, Sace e Simest, rispettivamente: Giovanni Gorno Tempini, Alessandro Castellano e Massimo D'Aiuto
L'accordo stabilisce anzitutto la proroga di un  anno (fino al 6 aprile 2013) della Convenzione "Export banca", che già prevede il supporto finanziario di Cdp (2 miliardi di euro iniziali) e la garanzia di Sace, in complementarietà col sistema bancario, nelle operazioni di finanziamento per l'internazionalizzazione e le esportazioni delle imprese italiane.
Inoltre, lo strumento verrà integrato attraverso la definizione delle modalità di intervento di Simest, mentre verranno valutate e dettagliate le modalità pratiche per l'ampliamento del raggio di azione del sistema integrato "Export banca" anche a: 
- operazioni di "credito fornitore", ossia di finanziamento del fornitore italiano, oltre a quelle di "credito acquirente" (finanziamento dell'acquirente estero) già incluse nella Convenzione; 
- operazioni in compartecipazione con le banche, anche estere, per la quota e/o le scadenze da esse non coperte;
- rifinanziamento di operazioni già in essere;
- operazioni denominate in dollari Usa, oltre che in euro.
Anche grazie all'accordo firmato oggi, "Export Banca" potrà far fronte in maniera più efficiente alla pipeline di 40 operazioni in istruttoria preliminare. L'importo totale di queste è al momento stimabile in oltre 9 miliardi di euro, interamente garantiti da Sace, con una quota di pertinenza Cdp pari a circa 4,5 miliardi di euro.                                                                                  
La maggior parte delle operazioni in istruttoria preliminare è di tipo "credito acquirente", mentre oltre una decina sono le operazioni a sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese italiane, ossia finalizzate a supportare l'apertura di  filiali e acquisizioni all'estero da parte di aziende italiane.
La valuta principale di denominazione è l'euro (circa 30 operazioni per oltre 7 miliardi di euro), mentre il controvalore delle operazioni denominate in dollari Usa è equivalente già a quasi 2 miliardi di euro.
I settori prevalenti per  le operazioni potenzialmente finanziabili sono, nell'ordine, infrastrutture, chimica e petrolchimica, gas e petrolio, produzione e distribuzione energia, cantieristica, meccanico e metallurgico.

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