Mobile payment, una grande opportunità per l'Italia
Ricerca della School of Management del Politecnico di Milano: l'Italia è tra i primi paesi al mondo per penetrazione di dispositivi cellulari, ma procede lenta nella diffusione di pagamenti elettronici. Il mobile payment può invece costituire un'importante fonte di valore.
Autore: Redazione ImpresaCity
Ci sono occasioni che il nostro paese deve saper cogliere, quando lo scenario si presenta promettente e i tempi maturi, risolvendo eventuali paradossi: è questo il suggerimento avanzato nel corso del convegno "Mobile Payment in italia: se non ora, quando?" tenuto al Campus Bovisa per presentare i risultati della ricerca dell'Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano. Giunto al suo terzo anno, l'Osservatorio affronta infatti un ambito – quello dei pagamenti elettronici attraverso il dispositivo cellulare – in cui l'Italia ha un posizionamento particolare, e se vogliamo curioso. Tra i primissimi paesi al mondo per penetrazione dei dispositivi cellulari – 48 milioni di utenti, 44% dei dispositivi "smart", 16 milioni di mobile surfer – e tra gli ultimi (nel mondo occidentale) per utilizzo dei pagamenti elettronici ("solo" 25 milioni di utenti di carte di pagamento, 90% delle transazioni ancora in contante). "Una stranezza tutta nostrana – ha commentato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio NFC & Mobile Payment - che può essere vista come una grande opportunità: il fenomeno mobile che avanza velocemente (la "lepre") potrebbe fungere da traino nell'evoluzione dei pagamenti elettronici (la "tartaruga")". Sono 23 milioni gli utenti (il 76% degli italiani tra i 18 e i 54 anni) che nel 2011 hanno effettuato almeno un pagamento via mobile per un valore totale di 700 milioni di euro: oltre 500 milioni riguardano l'acquisto di contenuti digitali (Mobile Content) – come notizie, giochi, musica - ricariche telefoniche o donazioni; oltre 80 milioni afferiscono al Mobile Commerce di beni e servizi - che registra una forte espansione, spesso come estensione di progetti di eCommerce – mentre mostra una limitata diffusione e un'implementazione tutta da realizzare il Proximity Payment, nonostante la presenza di qualche iniziativa interessante. La situazione è sicuramente figlia delle abitudini di spesa degli italiani: gli italiani preferiscono il contante, con il 90% (Fonte: Banca d'Italia 2010) delle transazioni regolate in contante a fronte di circa l'80% in Europa (Fonte: BCE 2010); sono "solo" 25 milioni gli italiani con una carta attiva, nonostante il numero elevato di carte in circolazione – 82 milioni nel 2010 (Fonte: ABI 2010); gli italiani non utilizzano la moneta elettronica per gli acquisti di tutti i giorni, come confermato dal ridotto numero di transazioni annue per abitante (25 in Italia contro 63 in media in area euro) e dall'elevato valore medio di ogni singola transazione (80 euro verso 52 euro in area euro); il valore delle transazioni con carte di pagamento è "stazionario" dal 2006 al 2010, oscillando tra i 120 e i 130 miliardi di euro (Fonte: BCE 2010). Ma in Italia, secondo la ricerca, il Mobile Payment può davvero costituire un importante fattore di innovazione sia per il settore dei servizi di pagamento – favorendo lo sviluppo dei pagamenti elettronici – sia per il settore della telefonia mobile – dove i principali operatori sono alla ricerca di nuovo spazio competitivo, e anche una fonte di valore per diversi stakeholder: - per le Banche e i Circuiti, alla ricerca di nuovi modelli per diffondere i pagamenti elettronici; - per le Telco, alla ricerca di nuove categorie di servizi a valore aggiunto per i propri utenti; - per gli esercenti, alla ricerca di fonti di ottimizzazione dei processi e di miglioramento del servizio al cliente; - per gli Utenti stessi, alla ricerca alla possibilità di acquistare dovunque e in qualsiasi momento; - per la Pubblica Amministrazione, alla ricerca di fonti di riduzione dei costi, di miglioramento del servizio ai cittadini e di strumenti chiave per l'emersione del sommerso.
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