Goldman Sachs non crede nella capacità di HP di riuscire, nel breve periodo, a contrastare con successo la crisi del mercato del personal computer e solleva dubbi in relazione al piano di riorganizzazione e rilancio delle varie line of business del gigante high-tech messo a punto dal
Ceo Meg Whitman (foto). In seguito a queste valutazioni l
a banca d’affari ha tagliato il rating da Neutral a Sell provocando un immediato deprezzamento del titolo che in un solo giorno ha perso il 6%.
Una decisione, quella di Goldman, che evidenzia, ancora una volta, come il business dei vendor che hanno come mercato core quello dei PC sia un business a rischio. Decisione, inoltre, che introduce molte perplessità sulle possibilità di un ulteriore rafforzamento del valore finanziario del gruppo, così come avvenuto negli ultimi tre mesi. Da inizio anno l’azione di HP si era infatti rivalutata del 60% lasciando spazio a un certo ottimismo e a un recupero progressivo rispetto ai valori pre-crisi del 2010, quando l’azione era arrivata a superare i 50 dollari.
Goldman crede che ogni ripresa dell'utile sarà contenuta fino all'anno fiscale 2014. Gli effetti positivi del piano di ristrutturazione – secondo la banca - verranno infatti controbilanciati, in particolare, dall'ulteriore debolezza dei comparti PC e printing e ritiene che HP, per poter continuare a crescere, dovrà mettere a punto investimenti, anche di acquisizioni, che potrebbero pesare sui prossimi profitti.