Abolizione province, per la Cgia di Mestre risparmio quasi nullo

La Cgia di Mestre dice la sua sull'ultima versione della manovra: "Abolire le province? Il 96% della spesa totale rimarrebbe, si taglierebbero solo 509,9 milioni di euro".

Autore: Redazione ImpresaCity

L'abolizione delle province italiane ipotizzata in questi giorni porterebbe, in realtà, ad un risparmio molto più esiguo di quanto si possa pensare: sugli oltre 13 miliardi che vengono spesi nel nostro Paese, in totale, per tutte le Province, il risparmio sarebbe appena superiore ai 500 milioni, pari appunto al 3,90% del totale. Ad affermarlo è la Cgia di Mestre, che ha pubblicato uno studio sul possibile risparmio.
Il dato indicato dall'istituto significa che il 96,1% della spesa complessiva rimarrebbe a carico dei cittadini italiani.
La Cgia ha analizzato le spese delle amministrazioni provinciali per ogni regione ed ha valutato "il peso" del risparmio che deriverebbe dalla soppressione delle province. 
"E' un dato – spiega il segretario Giuseppe Bortolussi – che non deve stupire: l'abolizione delle amministrazioni provinciali farebbe risparmiare, nel breve periodo, solo le voci di spesa riguardanti i costi della politica, che rappresentano in realtà solo una minima parte: le funzioni, oggi in capo alle Province, e soprattutto i relativi costi di gestione e di personale, andrebbero a gravare sugli altri Enti locali che si accollerebbero le funzioni delle Amministrazioni provinciali ".
La Cgia spiega che, dall'abolizione delle province delle Regioni a statuto ordinario, deriverebbe un risparmio di 421 milioni di euro; oltre 88, invece, sarebbero i milioni di euro risparmiati se si guardassero i costi delle realtà provinciali che si trovano nelle Regioni a statuto speciale: da queste ultime vanno escluse la Valle D'Aosta, Regione senza province, e il Trentino Alto Adige, le cui province hanno un regime speciale. 
Andando ad analizzare, infine, i dati regione per regione, si va da un minimo di 2,11% di risparmio sul totale di spesa per il Friuli Venezia Giulia ( in termini assoluti pari a 10,6 milioni di euro), ad un massimo di 8,97% per la Sardegna, con un risparmio di quasi 35 milioni di euro.

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