Fiat, sabato l'incontro tra Berlusconi e Marchionne

Fissato per sabato l'incontro tra Marchionne e il premier Berlusconi: saranno presenti anche Tremonti, Romani, Sacconi e Letta. In caso di spostamento della sede a Detroit, la Fiat potrebbe subire una perdita di 4 miliardi di euro.

Autore: Irene Canziani

È ufficiale: il tanto atteso incontro tra il premier Silvio Berlusconi e l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, avverrà sabato mattina. Lo si apprende da un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi.
Come previsto, all'incontro saranno presenti anche i ministri Tremonti, Romani, Sacconi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta.
Durante il faccia a faccia, Berlusconi chiederà chiarimenti sulle ultime dichiarazioni dell'ad, che hanno suscitato un polverone in quanto prospettano la possibile fusione di Fiat con Chrysler entro pochi anni. Al centro del dibattito sarà anche il piano Fabbrica Italia.
È stato il ministro Sacconi a spiegare la linea dell'esecutivo: la richiesta del governo a Marchionne sarà "soprattutto quella di un percorso condiviso con istituzioni e parti sociali, quantomeno quelle che a loro volta vogliono condividere".
"Chiederemo - ha proseguito il ministro - di investire nel nostro paese. Di rimanere qua con la testa e il cuore".
Ma intanto, il paese si interroga sulle possibili ricadute della fusione. Secondo il quotidiano finanziario MF, lo spostamento della sede di Fiat da Torino a Detroit potrebbe portare la società a perdere 4 miliardi di euro: se tale eventualità si concretizzasse, infatti, gli azionisti di minoranza (che rappresentano circa il 66,4% del capitale) avrebbero diritto a chiedere il recesso dai titoli del gruppo ad un prezzo pari alla quotazione media del titolo negli ultimi sei mesi, cioè 5,6 euro.

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