Cgil Piemonte e Campania contro l'accordo Fiat di Mirafiori

Cgil Campania e Cgil Piemonte si scagliano contro l'accordo di Mirafiori: "la Fiat non c'è più". Ma le sezioni regionali di Uil e Cisl ribattono.

Autore: Redazione ImpresaCity

La sezione piemontese e quella campana della Cgil si alleano contro il Lingotto. I segretari generali di Cgil Campania e Cgil Piemonte, Michele Gravano e Alberto Tomasso, hanno pubblicato una nota congiunta in cui criticano aspramente l'accordo raggiunto da Fiat per lo stabilimento di Mirafiori.
"E' evidente – si legge nel comunicato - che la Fiat non c'è più: la firma di Mirafiori dimostra il disegno di Marchionne di creare le condizioni per annullare le differenze che ci sono tra produrre in Italia o in qualsiasi altro Paese, organizzando aziende individuali come Pomigliano e le Carrozzerie di Mirafiori che avranno contratti uno diverso dall'altro".
"Non si può considerare un successo, come fanno Cisl e Uil - proseguono Gravano e Tomasso - un accordo che, oltre a peggiorare le condizioni di lavoro in fabbrica, nega la libertà sindacale e i diritti democratici e sancisce uno dei più gravi attacchi alle relazioni sindacali italiane, escludendo un sindacato rappresentativo e togliendo ai lavoratori,  singoli e collettivamente, la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare".
Ma le altre sigle sindacali mostrano un atteggiamento completamente opposto e ribattono a queste dichiarazioni.
In particolare Gianni Cortese, segretario della Uil Piemonte, afferma: "Il problema vero è che nella Cgil c´è la Fiom, una scheggia impazzita che le impedisce di collaborare. Perché ormai quel sindacato ha deciso di rimanere l´ultimo soggetto che c´è a sinistra, andando anche più in là di Fidel Castro. Abbiamo firmato insieme 60 contratti e guarda caso l´unico a non essere stato siglato è quello metalmeccanico".
"Nessuno può gioire di questa situazione – puntualizza comunque Cortese - ma dobbiamo anche chiederci: di quali diritti ragioneremmo se non ci fosse una prospettiva di un futuro per chi è dentro la fabbrica e per i loro figli?".
Dello stesso avviso Giovanna Ventura, numero uno della Cisl Piemonte, che afferma: "l´intesa non toglie nessun diritto ai lavoratori. Anzi, la Cgil dovrebbe dire che, nel merito, l´accordo poteva essere sottoscritto anche dalla Fiom".

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