Wikileaks sotto attacco mentre escono le prime indiscrezioni

Tra gli argomenti "Le paranoie del presidente afghano Karzai, per il presidente del consiglio Berlusconi si parla di party selvaggi. Peril colonnello Gheddafi infermiere bionde e generose mentre su Sarkozy viene definito un imperatore nudo e Ahmadinejad (Iran) "il nuovo Hltler". Non mancano nemmeno le stoccate contro la presidentessa Merkel.

Autore: Redazione ImpresaCity

Il sito di Wikileaks è in queste ore sotto attacco informatico. Lo annunciano gli stessi responsabili del sito via Twitter. "Stiamo subendo un attacco DDoS (distributed denial of service)", si legge nel messaggio stringato. Il sito è da qualche ora effettivamente irraggiungibile. Il responsabili di Wikileaks hanno però annunciato che i giornali "El Pais, Le Monde, Speigel, Guardian e New York Times", pubblicheranno comunque i documenti in proprio possesso.
Nel frattempo emergono le prime indiscrezioni dal settimanale Speigel, in edicola da domani ma già in distribuzione in Svizzera. Gli scottanti documenti riservati in possesso di Wikileaks e di prossima pubblicazione, dovrebbero riguardare tra gli altri il cancelliere tedesco, Angela Merkel, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, il presidente russo Vladimir Putin e il colonnello libico Gheddafi. Almeno secondo quanto riportato su quella che, secondo alcuni siti internet e alcuni blog, sarebbe la copertina del settimanale tedesco Der Spiegel. Questa sera lo Spiegel, il New York Times, Guardian, El Pais e Le Monde dovrebbero pubblicare a partire dalle 22.30 ora italiana parte dei 250mila documenti.
Tra gli argomenti "Le paranoie del presidente afghano Karzai, per il presidente del consiglio Berlusconi si parla di  party selvaggi. Peril colonnello Gheddafi infermiere bionde e generose mentre su Sarkozy viene definito un imperatore nudo e Ahmadinejad (Iran) "il nuovo Hltler". Non mancano nemmeno le stoccate contro la presidentessa Merkel.
"Il materiale che stiamo per pubblicare copre essenzialmente tutte le maggiori questioni mondiali". Lo ha detto il creatore di Wikileaks, Julian Assange parlando in una videoconferenza stampa in Giordania ai giornalisti. Assange ha anche spiegato che ha parlata dalla Giordania in videoconferenza perchè "non è certo il paese più sicuro quando si ha la Cia alle calcagna". "Nell'ultimo mese - ha aggiunto Assange - ho speso tutte le mie energie per preparare la pubblicazione della storia diplomatica degli usa".
Il fondatore di Wikileaks ha citato circa 250mila cable classificati provenienti da tutte le ambasciate usa nel mondo "e abbiamo visto come gli Usa hanno cercato di disarmare i possibili effetti che questi file avranno".



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