Imprese italiane, le più tassate in Europa

Il carico fiscale sulle imprese del nostro paese è pari al 68,6%, percentuale più alta in Europa e al 167esimo della classifica mondiale (che analizza 183 paesi).

Autore: Irene Canziani

Le imprese italiane sono le più tassate d'Europa, e tra le più sfavorite nel mondo. Ad affermarlo è lo studio "Paying Taxes 2011", realizzato dalla Banca mondiale in collaborazione con la società di consulenza PricewaterhouseCooper.
Il carico fiscale sulle imprese del nostro paese, che comprende tributi nazionali e locali, è pari al 68, 6%. Si tratta della percentuale più alta in Europa (dove la media è del 44,2%) e tra le peggiori del mondo ( la media globale è del 47,8%). L'Italia si trova al 167esimo posto sul totale dei 183 paesi esaminati dallo studio.
Tra le altre nazioni europee, si segnalano i risultati di Francia (dove la percentuale è al 65,8%), Spagna (56,5%), Germania (48,2%), e Regno Unito (37,3%). La nazione più leggera dal punto di vista fiscale è il Lussemburgo: qui il prelievo fiscale pesa solo per il 21,2%.
In particolare, a pesare maggiormente nel nostro paese è il costo del lavoro. Ma non è tutto: ad ostacolare lo sviluppo delle imprese è anche la burocrazia che incombe su qualsiasi operazione.
Il rapporto calcola che, per i soli adempimenti fiscali, le imprese italiane impieghino una media di 285 ore all'anno, una media ancora una volta più alta di quella europea (225 ore). In questo ambito, il record virtuoso va ancora al Lussemburgo, le cui imprese, per pagare le tasse, "sprecano" solo 59 ore di lavoro all'anno.

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