Bce: la ripresa rallenta, necessarie riforme strutturali

La Banca Centrale Europea rileva un rallentamento nella ripresa economica mondiale. Le proposte di riforma della governance economica recentemente avanzate dal Consiglio dell'Unione Europea sono utili, ma non sufficienti: servono "riforme strutturali di ampia portata".

Autore: Redazione ImpresaCity

La ripresa economica mondiale continua, anche se la crescita dei paesi sta subendo un rallentamento. Lo si apprende dal bollettino mensile della Banca Centrale Europea.
"Sebbene la ripresa dell'economia mondiale stia proseguendo – si legge nel documento - il ritmo di espansione si è lievemente ridotto a causa dell'attenuarsi del ciclo delle scorte e degli stimoli fiscali. Nelle economie avanzate, l'attività ha risentito altresì dell'effetto congiunto delle deboli prospettive del mercato del lavoro, del perdurante processo di riduzione della leva finanziaria e del basso livello di fiducia dei consumatori. In quelle emergenti, la crescita é rimasta vigorosa, anche se di recente si è moderata".
Esistono poi "rischi" e "preoccupazioni" riguardo alle "rinnovate tensioni nei mercati finanziari", fa notare l'istituto di Francoforte.
E le proposte di riforma della governance economica recentemente avanzate dal Consiglio dell'Unione Europea, secondo la Bce, rappresentano un "rafforzamento" del quadro di sorveglianza, ma non bastano ad "assicurare il salto di qualità necessario".
Per migliorare le prospettive di una crescita sostenibile è necessaria "l'urgente attuazione di riforme strutturali di ampia portata". Per l'istituto "profonde riforme risultano particolarmente necessarie nei paesi che in passato hanno subito una perdita di competitività o che al momento soffrono di disavanzi nei conti pubblici e disavanzi esterni elevati. Eliminare le rigidità del mercato del lavoro e potenziare la crescita della produttività favorirebbero ulteriormente il processo di aggiustamento di tali economie".
Inoltre, "stimolare la concorrenza nei mercati dei beni e soprattutto dei servizi agevolerebbe la ristrutturazione dell'economia e incoraggerebbe l'innovazione e l'adozione di nuove tecnologie".

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