Telelavoro, l'ASl di Torino dà avvio alla sperimentazione

Sei dipendenti dell'Asl Torino 2 sperimenteranno un giorno a settimana il telelavoro, così da conciliare esigenze lavorative e delle proprie famiglie.

Autore: Santina Buscemi

La pausa caffè? La faranno direttamente in cucina, utilizzando la loro moka preferita. Ci riferiamo ai lavoratori della Asl di Torino, protagonisti della sperimentazione del telelavoro.
Una volta a settimana, quindi, sei dipendenti dell'Asl Torino 2, sperimenteranno il lavoro dal proprio domicilio. Dotati di Pc, chiavetta e cellulare, svolgeranno la casa le mansioni concordate con i propri responsabili.
Le sei persone selezionate, cinque donne e un uomo, abitano tutte fuori città e hanno figli al di sotto dei 12 anni o carichi di cura familiari particolarmente gravosi. Una rivoluzione, per un ufficio della Pubblica Amministrazione, funzionale a migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti.
Grazie al telelavoro, infatti, i funzionari potranno conciliare l'attività professionale e la famiglia: ne dovrebbe risentire la qualità della vita dei lavoratori e, di conseguenza, la loro produttività.
In Italia, com'è noto, questo metodo di lavoro non è diffuso come in altri Paesi. Un peccato, perché le moderne tecnologie permettono ai lavoratori di essere comunque in ufficio, seppur virtualmente.
Web conference, chat, posta elettronica e smartphone sono gli strumenti di questa rivoluzione, volta a limare la netta separazione fra sfera lavorativa e privata.
Il progetto della Asl di Torino ha visto coinvolto il Comitato pari opportunità aziendale con un finanziamento del dipartimento politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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