Il cloud computing ha un suo ETF (Exchange Traded Fund), ovvero uno strumento finanziario a gestione passiva che replica l’indice di mercato sottostante. In questo caso
l’ETF è composto da una selezione di aziende che hanno un’offerta nella dimensione del cloud computing.
Il fondo in questione è il
First Trust ISE Cloud Computing Index che ha debuttato al Nasdaq nel luglio del 2011. Nulla di meglio per comprendere quanto questo emergente settore riesca a coagulare attorno a sé quote di investimento interessanti o quanto meno sufficientemente significative.
Il paniere del fondo è costituito da 42 aziende, tra queste anche
Apple, non propriamente un full cloud computing provider. Ma la presenza di Apple, contenuta in un 2,07% della composizione complessiva azionaria del fondo, non distorce più di tanto il valore dell’indice economico che il fondo tende a replicare.
Tra le aziende associate vi sono nomi del calibro di
Rackspace, Netflix, Amazon e Google. Nella Tabella sono riportate le prime dieci aziende quotate.
Dall’inizio dell’anno l’ETF in questione ha avuto un rendimento del 6,59 % mentre nell’anno il rendimento è stato del 3,06 %.
In buona sostanza è un ETF che ha seguito le dinamiche del Nasdaq, ma sottoperformando di qualche punto percentuale. Tra le prime dieci aziende, quelle che costituiscono un po’ la punta di diamante dell’ETF, ve ne sono alcune che hanno registrato delle performance decisamente elevate: nell’anno il valore azionario di
Netflix è per esempio cresciuto del 65%, quello di
Salesforce.com del 30%,
NetSuite e
Amazon di oltre il 50%,
Google del 30% . Di contro vene sono alcune, vedi
Zynga che si sono svalutate di oltre il 70%.