Nel 2010, i dati digitali cresceranno in maniera esponenziale, rendendo in molti casi necessario ricorrere al cloud computing. Questo è quanto emerge dalla ricerca commissionata da
Emc a
Idc, dal titolo
"The Digital Universe Decade - Are You Ready?". Si tratta del quarto aggiornamento dello studio sul tasso di crescita dei dati nell'universo digitale, che misura e prevede la quantità di informazioni create e copiate annualmente e le relative implicazioni per gli individui e i professionisti IT di tutto il mondo.
Già nel
2009, in piena recessione, le informazioni digitali sono cresciute del 62% rispetto al 2008 raggiungendo gli
800 milioni di gigabyte (0,8 zettabyte). Uno zettabyte equivale a mille miliardi di gigabyte.
Ma nel
2010, la quantità di informazioni digitali create raggiungerà quota
1,2 zetabyte. Si tratta di un numero impressionante, per dare un'idea equivalente a 75 miliardi di Apple iPad con 16 GB memoria (in grado di riempire l'intera area dello Stadio di Wembley fino all'orlo 41 volte) o un episodio completo della serie "24" di Fox TV in onda continuamente per 125 milioni di anni.
In aggiunta, il numero di file, immagini, dati e contenitori di altre informazioni digitali crescerà con un fattore pari a 67, ognuno dei quali dovrà essere gestito, reso sicuro e protetto.
Nonostante questa crescita, il numero di
professionisti IT aumenterà con un fattore pari a
solo l'1,4.
L'effetto cumulativo sta portando i Cio a cercare nuovi livelli di agilità, efficienza e controllo passando rapidamente verso ambienti
private cloud.
Entro il 2020, infatti, più di un terzo di tutte le informazioni digitali create ogni anno risiederà o transiterà dalla "nuvola".
Sulla base dell'utilizzo di servizi di cloud computing da parte delle aziende con l'obiettivo di ridurre parte del budget IT destinato alla manutenzione di sistemi legacy, Idc stima che l'investimento in innovazione IT potrebbe generare
più di 1000 miliardi di fatturato aggiuntivo tra oggi e la fine del 2014. Questa proiezione aumenterà in maniera significativa a mano a mano che crescerà l'adozione di private cloud e altri ambienti di cloud computing.
Ecco, in breve, altri dati emersi dallo studio: entro il 2020 la percentuale di informazioni digitali che richiede sicurezza avanzata aumenterà dal 30 al 50%; oggi viene creata una quantità di informazioni digitali del 35% superiore rispetto alla capacità attualmente esistente per archiviarla. Questo dato salirà ad oltre il 60% nei prossimi anni; oltre il 70% dell'universo digitale è generato dagli individui. Ma le aziende sono responsabili per l'archiviazione, la gestione e la protezione dell'80% di tali informazioni. Questa responsabilità aumenterà con la crescente adozione di tecnologie Web 2.0 e di social networking in azienda.
Una presentazione dello studio è disponibile a questo
link.