Una ricerca Avaya prende atto dei disagi aziendali sollevati negli ultimi mesi in conseguenza dei mancati investimenti legati alle difficoltà economiche. L'Italia in pole position.
Autore: Redazione ImpresaCity
Secondo uno studio condotto da Avaya, in concomitanza con il periodo di recessione economica globale la qualità delle comunicazioni fra le imprese europee e i relativi clienti, partner e fornitori è sensibilmente peggiorata. In base alle risposte raccolte da 2.502 dipendenti di aziende europee di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, 70% delle aziende colpite dalla crisi ha infatti registrato un impatto negativo su una serie di aspetti comunicativi. Il deterioramento della qualità delle comunicazioni ha interessato diversi ambiti: quello della comunicazione interna nel 55%, delle relazioni con i clienti per il 52%, e dei rapporti con i fornitori per il 41%. Per contro, tra le imprese europee che affermano di non essere state colpite dalla crisi, solo il 29% ha in parte vissuto il declino delle capacità di comunicazione. D'altra parte, la recessione ha però portato a una maggiore consapevolezza del bisogno di integrare il mix comunicazionale delle imprese con le nuove tecnologie dei social media. Rispetto a 18 mesi fa, oggi il 55% dei senior manager europei ricorre in misura crescente a tecnologie quali smartphone e instant messaging, oltre che a strumenti di social networking come Facebook, Twitter e LinkedIn. Nell'adozione dei nuovi mezzi di comunicazione, la fascia dei senior manager si è dimostrata sostanzialmente più reattiva rispetto a quella dei giovani dipendenti (34%), spesso definiti come gli early adopter delle nuove tecnologie. Più in dettaglio, i dati nazionali rivelano come il mondo imprenditoriale italiano sia stato quello maggiormente colpito dalla crisi: il 79% degli intervistati ha infatti affermato di averne fortemente risentito. Le imprese tedesche sono state quelle meno colpite, anche se con una percentuale del 66%. Inoltre, il 41% delle società ha accusato un peggioramento nelle comunicazioni da parte dei fornitori, il 51% da parte dei colleghi e il 50% nelle proprie comunicazioni verso i clienti. Ciononostante, le imprese italiane sono state anche le più rapide ad adottare nuove tecnologie in questo settore dall'inizio della recessione, con il 54% che utilizza con maggiore frequenza strumenti come Twitter, LinkedIn (o siti similari), Facebook (o siti similari), instant messaging, lavoro flessibile e smartphone; una situazione condivisa solo dal 32% dei tedeschi.
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