Trasparenza nella PA, presentato il report di Cittadinanzattiva

È ora consultabile online il report "I cittadini e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche" elaborato da Cittadinanzattiva in collaborazione con il SAeT.

Autore: Redazione ImpresaCity

Il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha reso noto che è ora consultabile il report "I cittadini e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche" elaborato da Cittadinanzattiva nell'ambito di un accordo con il SAeT, il Servizio Anticorruzione e Trasparenza del Dipartimento della Funzione Pubblica.
La sua lettura propone la fotografia della situazione che emerge dalle segnalazioni pervenute al "PiT Servizi" di Cittadinanzattiva, che opera attraverso una struttura centrale e numerosi "PiT Servizi locali" offrendo gratuitamente ai cittadini informazioni, intervento e consulenza con l'obiettivo di facilitare l'accesso e l'adeguato utilizzo dei servizi di pubblica utilità.
Attraverso la lente della trasparenza, questo studio fornisce uno spaccato significativo (ma certo non esaustivo) delle difficoltà, vischiosità e opacità che rendono complicata la fruizione di questi servizi.
I dati di Cittadinanzattiva sono accompagnati da un approfondimento del SAeT sui numerosi interventi realizzati in materia di trasparenza, un settore ritenuto strategico per ridurre quegli spazi di "cattiva amministrazione" (maladministration) che da sempre sono un insidioso terreno di coltura dei fenomeni corruttivi.
Le segnalazioni pervenute al "PiT Servizi" di Cittadinanzattiva confermano in particolare il grande rilievo della mancata trasparenza (i casi analizzati sono circa 800), soprattutto nell'area dei servizi di pubblica utilità: il 26% di queste sono relative alla fase di determinazione delle tariffe e di riscossione dei tributi locali in 4 aree principali (servizio idrico integrato, smaltimento dei rifiuti, appalti e asili nido).
Il peso di queste segnalazioni diventa particolarmente significativo quando il disservizio tocca profili economici: quasi la metà riguarda infatti la contestazione di multe e l'invio delle cosiddette "cartelle pazze fiscali" (46%).
Gli altri casi denunciano invece difficoltà nella gestione di pratiche amministrative dove l'autocertificazione incontra ancora alcune criticità applicative (24%) e nei settori welfare e diversi "bonus sociali" (13%), sicurezza di case popolari e scuole (9%) e giustizia (8%).

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